18 Ottobre 2022
La Central Bank Digital Currency e i pagamenti digitali

Che cos’è la Central Bank Digital Currency e cosa cambia per il settore bancario

La Central Bank Digital Currency è la nuova frontiera dei pagamenti digitali, una valuta elettronica emessa dalle banche centrali e dotata delle stesse garanzie della moneta fisica in circolazione.

Dal denaro fisico a quello digitale: che cos’è la Central Bank Digital Currency?

Il denaro nel corso della sua storia ha subito molte trasformazioni e negli ultimi anni ha vissuto una grande rivoluzione, passando da fisico a digitale: oggi, infatti, ci affidiamo meno al denaro contante, facciamo acquisti online con carta di credito, molte transazioni sono effettuate esclusivamente in forma digitale e utilizziamo strumenti di pagamento innovativi come, ad esempio, PayPal ed Apple Pay. Il nostro portafogli è diventato sempre più virtuale e dalle tasche stanno sparendo banconote e monete che lasciano sempre più spazio allo smartphone e agli e-wallet.

Questo cambiamento nel settore dei pagamenti è stato spinto in particolar modo dalla digitalizzazione delle transazioni, che ha ridotto al minimo i tempi di elaborazione e messa a disposizione di denaro contante. In questo scenario, la Central Bank Digital Currency (CBDC) rappresenta uno degli ultimi fronti di innovazione, che punta a sfruttare le potenzialità del digitale per dare vita ad un nuovo sistema di pagamenti centralizzato e garantito dalle autorità centrali. Questa nuova frontiera dei pagamenti digitali è un’innovazione che ha già riscosso un notevole successo negli Stati Uniti, in Europa e in altri paesi del mondo.

Che cos’è la Central Bank Digital Currency? La CBDC è una valuta digitale emessa dalla Banca Centrale Europea e dalle banche centrali nazionali che si differenzia da altre valute digitali perché offre le stesse garanzie e sicurezza della valuta fisica in circolazione nei rispettivi paesi (ad esempio: il dollaro o l’euro). Caratteristiche che la rendono quindi più affidabile e stabile.
La CBDC è accessibile ad imprese e cittadini, può essere utilizzata da famiglie e imprese per immagazzinare valore ed effettuare pagamenti e si pone l’obiettivo di unificare e semplificare il sistema dei pagamenti, garantendo maggiore sicurezza e trasparenza nelle transazioni.

La Central Bank Digital Currency è quindi:

  • Una moneta in forma digitale, sicura, affidabile e stabile, che offre nuove opportunità di pagamento centralizzato e garantito dalle autorità centrali;
  • Emessa e governata dalla banca centrale di un Paese che mira a semplificare il sistema dei pagamenti per le famiglie e le imprese;
  • Influenzata in termini di offerta e valore dalle politiche monetarie centrali di un Paese;
  • Basata su tecnologia DLT (Distributed Ledger Technology), come la blockchain.

Ecco, invece, ciò che CBDC non è:

  • Una criptovaluta, come i Bitcoin, controllata da comunità autonome distribuite invece che da un organismo centralizzato;
  • Una valuta digitale soggetta a volatilità e instabilità del mercato poiché è sottoposta al controllo delle banche centrali nazionali;
  • Equivalente al contante elettronico (ad esempio: il saldo di un portafoglio digitale o di una carta prepagata).

Al momento la CBDC è ancora in fase di sperimentazione, ma molti esperti ritengono che rappresenterà l’evoluzione definitiva del mercato dei pagamenti. Ad oggi sono in fase di studio diversi progetti di CBDC, tra cui il noto Euro Digitale della BCE e altri sistemi digitali centralizzati simili, tra cui il dollaro digitale da parte della Federal Reserve.

Si tratta di un’innovazione che apporta numerosi vantaggi per il settore bancario, come maggiore efficienza e riduzione dei costi di gestione e trasferimento del denaro. La centralizzazione delle transazioni digitali offre anche maggiore sicurezza, poiché elimina i rischi legati ad altri tipi di monete virtuali, come i Bitcoin, che risentono di oscillazioni e fluttuazioni del valore. Inoltre, la centralizzazione permette di avere un sistema più trasparente e controllato dalle autorità centrali, che possono intervenire in caso di abusi o falsificazioni.

Con la crescita degli operatori non bancari nel settore dei pagamenti, le banche centrali si trovano ad affrontare una potenziale erosione del loro ruolo di intermediari centrali e la CBDC rappresenta una risposta alle nuove sfide del mercato dei pagamenti ed un’opportunità per rafforzare il legame con i cittadini e aumentare gli investimenti nell’economia reale. Questa nuova frontiera digitale, infatti, è un’opportunità per le banche centrali di riconquistare la fiducia dei consumatori e della popolazione, grazie alla garanzia di un sistema centralizzato che offre stabilità e trasparenza.

L’impiego delle CBDC cambierebbe il mercato dei pagamenti, rendendolo più resiliente, scalabile e competitivo. Con i pagamenti centralizzati, infatti, le aziende potrebbero beneficiare di un sistema efficiente, che garantisce tempi più rapidi nell’accettazione e nell’esecuzione delle transazioni, riducendo i costi e massimizzando l’utilizzo delle risorse.

Se guardiamo all’Europa, una moneta digitale centralizzata apporterebbe notevoli vantaggi al sistema bancario, consentendo a quest’ultimo di rimanere al passo con le nuove sfide tecnologiche e competere in modo più efficace con altri operatori nel mercato dei pagamenti. In ultima analisi, la CBDC rappresenta un importante passo verso un’economia basata sull’era digitale, che garantirà a tutti i cittadini l’accesso alle risorse, il loro utilizzo e la sicurezza delle transazioni.​

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Digital Euro: che cosa prevede il progetto della BCE?

Come abbiamo già detto, l’Euro digitale è una valuta centralizzata sviluppata dalla Banca Centrale Europea ed è quindi una Central Bank Digital Currency. La BCE chiarisce che il Digital Euro è come le banconote, ma in forma digitale: in altre parole, si tratta di una moneta elettronica emessa dall’Eurosistema (la BCE e le banche centrali nazionali dei paesi dell’area dell’euro) accessibile a tutti, cittadini e imprese.

L’Euro digitale vuol essere uno strumento rapido, semplice, a basso costo, come oggi il contante, e sicuro per i pagamenti di tutti i giorni che andrebbe ad affiancare il contante senza sostituirlo, ampliando così la scelta su come pagare allo scopo di rendere la vita un po’ più semplice ai cittadini. L’obiettivo della CBDC è stimolare l’innovazione finanziaria e accrescere l’efficienza complessiva del sistema dei pagamenti per rispondere alla crescente preferenza di cittadini e imprese per i pagamenti digitali.

Un euro digitale potrebbe quindi sostenere gli obiettivi dell’Eurosistema fornendo ai cittadini accesso a una forma sicura di moneta in un mondo digitale in rapida evoluzione e la sua emissione risponderebbe a una serie di sfide alle quali il sistema bancario è chiamato ad affrontare, tra cui:

  • La digitalizzazione dell’economia europea;
  • Il declino del ruolo del contante come mezzo di pagamento;
  • Mitigare i rischi legati all’erogazione di servizi di pagamento;
  • Favorire il miglioramento dei costi complessivi e dell’impronta ecologica dei sistemi monetario e dei pagamenti.

Gli esperti della BCE sottolineano che le caratteristiche di design dell’euro digitale sono molto importanti e devono fornire un valore aggiunto alle soluzioni di pagamento già esistenti. Il Digital Euro, infatti, mira a migliorare la qualità, la sicurezza e l’accessibilità dei pagamenti centralizzati, rispondendo così alle esigenze attuali di una società digitale in rapida crescita.

Anche se gli attributi finali del design dell’Euro Digitale saranno definiti nel dettaglio nei prossimi anni, dal documento diffuso dalla BCE emergono alcune considerazioni importanti:

  • Per essere accettato, un Digital Euro dovrà apportare benefici agli utenti. Secondo le analisi condotte dagli esperti dell’Eurosistema, i consumatori privilegiano la diffusa accettazione, la facilità d’uso, il basso costo, la rapidità, la sicurezza e la tutela dei consumatori, mentre i commercianti privilegiano il basso costo, la facilità d’uso e l’integrazione nei sistemi già esistenti;
  • Un aspetto da non trascurare è la tutela della privacy che deve rispondere agli standard più elevati. Gli utenti dovrebbero poter decidere quante informazioni rendere accessibili, ma sempre in conformità con la normativa applicabile;
  • L’ampia disponibilità dovrebbe tradursi in un beneficio per quelle parti di popolazione fino a questo momento escluse dal circuito finanziario o con scarso accesso a questo tipo di servizi per effettuare e ricevere pagamenti, rafforzando l’inclusione finanziaria.

In definitiva, il progetto della CBDC potrebbe rappresentare un passo fondamentale verso la trasformazione digitale dell’economia europea, grazie ai suoi vantaggi in termini di innovazione e sicurezza.​

A seguito del lavoro di sperimentazione condotto dalla BCE e dalle banche centrali nazionali dell’area dell’euro, nel luglio 2021 è stata avviata la fase di analisi del progetto sull’Euro Digitale, con l’obiettivo di individuare la sua configurazione ottimale e assicurare che risponda alle esigenze degli utenti. Al centro di questo prima fase di studio, trovano spazio le considerazioni su come gli intermediari finanziari potrebbero fornire servizi front-end basati sull’euro digitale.

Tra le aziende coinvolte nello sviluppo dell’Euro Digitale, come specificato anche in un recente articolo pubblicato da Corcom.it, il quotidiano online dell’economia digitale e dell’innovazione, c’è anche Worldline che collaborerà con i team BCE su un caso d’uso specifico, ovvero i pagamenti offline peer-to-peer.

Questa prima parte del lavoro sarà completata entro ottobre 2023 e a quel punto il Consiglio direttivo deciderà se passare allo step successivo, dedicato allo sviluppo di servizi integrati e alla conduzione di test ed eventualmente di sperimentazioni pratiche. Questa ulteriore fase potrebbe richiedere circa tre anni.

Un approccio graduale e prudente che rispetti le esigenze di sicurezza, di riservatezza dei dati e di stabilità della moneta è fondamentale per garantire il successo di una Central Bank Digital Currency e fare in modo che essa abbia un impatto positivo sull’economia europea.

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