25 Luglio 2023
Carta di credito, bancomat o prepagata? Ecco le differenze

Carta di credito, bancomat o prepagata? Ecco le differenze

Carta di credito, bancomat e carta prepagata sono metodi di pagamento accettati dalla maggior parte degli esercizi commerciali. Sebbene lo scopo di tutte e tre sia lo stesso, cioè effettuare un pagamento, ci sono alcune importanti differenze che è necessario prendere in considerazione per scegliere l’opzione che meglio si adatta alle proprie esigenze.

Di credito, bancomat o prepagata: quale carta di pagamento scegliere?

“Bancomat o carta?”. Chi non si è sentito fare questa domanda ogni volta che al supermercato arriva il momento di pagare? Questi due strumenti di pagamento vengono spesso confusi, ma in realtà sono molto diversi tra loro. Conoscerne caratteristiche e differenze è fondamentale per scegliere quello più adatto alle proprie esigenze, senza contare che a queste due opzioni si aggiungono anche altri tipi di carte, ovvero la carta prepagata e la carta di debito, che rendono ancora più complicato capire qual é la soluzione più adatta alle proprie necessità.

Prima di scoprire quali sono gli elementi distintivi di ogni tipo di carta e capire come funzionano questi strumenti di pagamento, diamo uno sguardo ai dati della Banca d’Italia che ci aiutano a comprendere quanto sono utilizzati dagli italiani nelle operazioni quotidiane.

A fine 2022 sono risultate attive 12 milioni di carte di credito, 64 milioni di carte di debito e 30 milioni e mezzo di carte prepagate. In totale, si parla di 6,3 miliardi di operazioni per un valore complessivo di 326 miliardi di euro.

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Che cos’è la carta di credito e come funziona?

La carta di credito è una tessera di plastica dotata di banda magnetica e microchip che consente di effettuare pagamenti elettronici. Sulla scheda sono riportati il nome e il cognome del titolare, il numero e la data di scadenza della carta di credito, oltre al logo della banca emittente, il circuito di pagamento, l’ologramma anticontraffazione e il CVV2 o il CVC2, vale a dire i codici di protezione che consentono di verificare l’identità del possessore della carta, limitano il rischio di clonazioni o duplicazioni della stessa.

La carta di credito è utilizzabile presso tutti gli esercenti convenzionati e dotati di POS senza oneri aggiuntivi, inoltre consente di prelevare contanti dagli appositi sportelli ATM, digitando il PIN che viene fornito dalla banca al momento dell’attivazione della carta. Le commissioni legate all’attività di prelievo contante dipendono dal circuito di appartenenza e dalle condizioni dettate dalla banca emittente. Un altro costo da considerare è quello del canone annuo che può variare a seconda dei servizi offerti dalla carta.

Il funzionamento di una carta di credito è semplice e si basa sulla formula Pay later, ovvero con addebito successivo al momento della transazione. In pratica, al momento del pagamento, sarà la società che ha emesso la carta ad anticipare gli importi spesi, che verranno restituiti dal titolare in un secondo momento, ossia alla scadenza dell’estratto conto mensile (in genere a 30 giorni dal pagamento o entro il 15 del mese successivo). È anche possibile rateizzare il saldo accumulato nel corso del mese se si sceglie una carta di credito a rate (o revolving).

Tutte le carte di credito hanno inoltre un tetto massimo di spesa mensile, chiamato plafond, che varia da carta a carta e funziona come un fido messo a disposizione dalla banca. Inoltre, possono essere utilizzate per fare acquisti sia in negozi fisici che in store online. È importante ricordare che per gli acquisti eCommerce, la sicurezza delle operazioni è garantita dal protocollo 3D secure, un servizio di protezione degli acquisti online previsto dalla direttiva PSD2.

Va infine ricordato che esistono anche carte di credito online che si suddividono in “usa e getta”, cioè carte utilizzabili una sola volta, indipendentemente dall’importo speso, e “di durata”, che possono essere usate più volte ma hanno una durata prestabilita dopo la quale si estinguono.

Che cos’è il bancomat e come funziona?

Prima di scoprire le caratteristiche e il funzionamento di una carta bancomat, è necessario chiarire la differenza tra carta di debito e bancomat, due termini usati impropriamente come sinonimi. Una carta di debito è un metodo di pagamento elettronico con cui è possibile pagare le spese tramite i fondi immediatamente disponibili sul proprio conto bancario.

In altre parole, la carta di debito implica quindi un addebito immediato della cifra spesa sul conto corrente, poiché si basa sulla formula Pay now, ed è utilizzabile entro il limite costituito dal saldo disponibile del conto corrente che può essere modificato, in aumento o in diminuzione, in filiale o online.

Con questo tipo di carta si possono acquistare beni e servizi sia nei negozi in Italia che in quelli all’estero, in base al circuito della carta. Inoltre è possibile prelevare contante presso gli sportelli automatici. Per tutte le operazioni effettuate presso gli ATM della propria banca, in genere, non vengono applicate commissioni che sono invece previste per prelievi effettuati presso gli ATM degli altri istituti di credito. Sono inoltre applicate delle commissioni sia al prelievo di contente che ai pagamenti effettuati all’estero, a cui vanno aggiunti i costi del cambio di valuta. In aggiunta non va dimenticato che alcune carte di debito permettono anche di pagare online.

BANCOMAT® è invece il nome del più noto circuito nazionale di debito, gestito dalla Convenzione per la Gestione del marchio Bancomat, a cui si aggiungono Maestro, gestito da Mastercard, e V-Pay, gestito da Visa. In altre parole, effettuare pagamenti con carta bancomat significa utilizzare una carta di debito, ovvero una tessera di plastica contenente i dispositivi per l’identificazione del titolare e alcuni elementi di sicurezza.

Da ciò si deduce che, al momento del pagamento, sarebbe più appropriato chiedere all’utente se preferisce utilizzare la carta di credito o la carta di debito invece di domandargli cosa preferisce tra carta o bancomat.

Avere una carta di debito è molto semplice e non sono necessari particolari requisiti: è sufficiente essere titolari di un conto corrente presso una banca o un altro intermediario finanziario. La carta può essere richiesta al momento dell’apertura del conto oppure in un secondo momento. Oltre alle già citate commissioni, i possibili costi di una carta di debito includono un canone fisso annuale o mensile -a volte compreso nelle spese fisse del conto corrente associato alla carta- e i costi “una tantum” legati all’eventuale riemissione o sostituzione della carta come avviene, ad esempio, nei casi in cui la carta si smagnetizza o viene smarrita.

In genere, la carta di debito riporta sul fronte della tessera nome e cognome del titolare, Il numero identificativo della carta (PAN-Primary Account Number) e la scadenza nel formato mese/anno. La validità della carta di debito è solitamente di 5 anni, ma in alcuni casi può essere anche di 3 anni. Alla scadenza, il rinnovo della carta è automatico e prevede il mantenimento del PAN.

Infine, è importante ricordare che le carte di debito prevedono specifici limiti giornalieri e mensili sia per le operazioni di prelievo che per quelle di pagamento. In entrambi i casi, inoltre, è sempre necessario digitale il codice PIN per concludere l’operazione.

Che cos’è la carta prepagata e come funziona?

Con questo tipo di carta, conosciuta anche con il nome di carta ricaricabile o carta nominativa, è possibile acquistare beni e servizi, oppure prelevare contante presso uno sportello ATM, nei limiti della somma versata in anticipo all’istituto che l’ha emessa. Il suo funzionamento si basa infatti sulla formula Pay before. In pratica, una carta prepagata è simile a una carte telefonica: il titolare carica una certa somma da cui vengono scalate le spese effettuate fino all’esaurimento della cifra disponibile.

La carta prepagata contiene gli elementi per il riconoscimento del titolare e di sicurezza. Sul fronte sono infatti riportati il numero della carta e la sua scadenza, mentre sul retro si trovano il codice di controllo CVV2 o CVC2 e uno spazio riservato alla firma del titolare. I costi di una carta prepagata sono legati all’emissione, all’eventuale canone annuo, alle commissioni di ricarica e a quelle per prelievi tramite sportelli ATM.

Esistono diversi tipi di prepagata: ricaricabile, che può essere ricaricata sia dal titolare che da terzi, ricaricabile con funzioni di conto, cioè legata a un codice IBAN, che permette di inviare e ricevere bonifici o ricevere addebiti diretti SEPA, oppure usa e getta.

È importante ricordare che una carta prepagata usa e getta non è ricaricabile, non può essere utilizzata per prelevare contante presso gli sportelli ATM e il denaro è spendibile solo fino alla scadenza indica della carta.

Meglio la carta di credito, di debito e prepagata?

Non esiste la risposta giusta a questa domanda perché la scelta dipende dalle necessità di ciascun individuo e da fattori quali l’uso che verrà fatto della carta, le sue caratteristiche e le politiche di accettazione.

Il consiglio è valutare attentamente le proprie esigenze e i servizi offerti dall’istituto finanziario prima di prendere una decisione. Tra gli aspetti da tenere in considerazione ci sono, ad esempio, le commissioni associate all’utilizzo della carta e alle operazioni di prelievo, gli eventuali limiti di utilizzo all’estero e i costi del possibile canone mensile o annuale.

Infine, è bene ricordare che le carte di credito, le carte di debito e le carte prepagate possono essere aggiunte al proprio account di Apple Pay, Samsung Pay e Google wallet per pagare in modo facile e veloce i propri acquisti tramite smartphone o smartwatch.

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