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L’Employee Engagement è un’unità di misura importante per valutare il livello di coinvolgimento, motivazione e soddisfazione dei dipendenti all’interno di un’azienda. Misura non solo la soddisfazione individuale, ma anche quanto i lavoratori si sentano parte integrante dell’organizzazione, quanto siano allineati con i valori aziendali e quanto siano motivati a contribuire al successo dell’impresa.
Che cos’è l’Employee Engagement?
Figlio del concetto di engagement, introdotto nel 1961 dal sociologo canadese Erving Goffman, l’Employee Engagement – o work engagement – è un fenomeno che interessa il personale di un’azienda e che indica il grado di coinvolgimento e il senso di appartenenza che un dipendente sente verso l’impresa per la quale lavora. Influenzato da diversi elementi, come ad esempio le caratteristiche dell’ambiente di lavoro, la tipologia di mansione svolta e le attitudini personali del dipendente, l’Employee Engagement è un fattore che rientra nel più ampio concetto di benessere lavorativo, aspetto che negli ultimi anni si è imposto all’attenzione degli HR manager. Il benessere lavorativo, infatti, è ormai considerato un elemento chiave per la crescita e il successo a lungo termine delle organizzazioni, poiché un dipendente coinvolto e soddisfatto non solo è più produttivo, ma è anche meno propenso a lasciare l’azienda e più incline a contribuire attivamente agli obiettivi aziendali.
Il trend che spinge tanti giovani a cercare il “vivere bene qui e ora” in tutti gli aspetti della propria esistenza, compreso il contesto occupazionale, ha contribuito ad accrescere l’importanza del benessere lavorativo e, di conseguenza, dell’Employee Engagement. Sempre più dipendenti, soprattutto tra le nuove generazioni, cercano non solo un lavoro ben retribuito, ma anche un ambiente che favorisca il loro equilibrio tra vita professionale e personale, un luogo in cui possano sentirsi valorizzati e in cui il loro contributo abbia un significato.
L’Employee Engagement, quindi, non riguarda solo la produttività, ma è un indicatore di wellbeing aziendale che tocca anche aspetti come la soddisfazione personale, la motivazione intrinseca e la crescita professionale. E In un contesto come quello odierno, in cui il cambiamento culturale pone al centro le persone, che da numeri diventano individui con esigenze, aspirazioni e desideri unici, è fondamentale per le aziende che vogliono attrarre e trattenere i migliori talenti offrano un ambiente di lavoro in cui i dipendenti si sentano supportati e apprezzati, non solo per i risultati raggiunti, ma anche per il loro sviluppo individuale.
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Perché l’Employee Engagement è così importante per le aziende?
Secondo uno studio dell’OMS, il 15% dei lavoratori e delle lavoratrici ha affrontato o affronta problemi di salute psicologica legati al lavoro. Da un’indagine degli Osservatori Digital del Politecnico di Milano è, invece, emerso che in Italia solo il 9% dei dipendenti afferma di stare bene nell’impiego attuale, considerando le tre dimensioni del benessere, vale a dire quello fisico, psicologico e relazionale, mentre nel 2024 il motivo principale che ha spinto il 36% degli intervistati ad esplorare nuove opportunità di carriere è stata la ricerca di “benessere fisico e mentale“.
Questi dati alimentano la crescita del fenomeno conosciuto con il nome di Great Resignation, ovvero il significativo aumento delle dimissioni volontarie, legate principalmente al bornout e al malessere psicologico all’interno dell’ambiente di lavoro. Un aspetto che, sempre secondo l’analisi dell’Osservatorio Digital, per l’88% delle organizzazioni italiane si traduce nella difficoltà ad assumere nuovo personale. In questo contesto, l’Employee Engagement si rivela un valido alleato e attraverso diversi strumenti, come sondaggi, interviste e analisi dei feedback, permette alle aziende di misurare:
- Aspettative dei lavoratori;
- Soddisfazione dei dipendenti;
- Percezione dell’ambiente di lavoro;
- Considerazione dei valori e degli obiettivi dell’azienda;
- Livello di coinvolgimento personale e professionale con le attività dell’azienda.
Implementando strategie efficaci di Employee Engagement, le imprese possono rispondere proattivamente alle necessità dei lavoratori. Ad esempio, soluzioni come lo smart working e l’uso dell’Intelligenza Artificiale per la gestione del personale non solo aumentano la produttività, ma contribuiscono anche a migliorare il benessere generale. Allineando gli obiettivi dell’azienda con le aspirazioni dei dipendenti, le organizzazioni possono ridurre significativamente il ricambio di personale, creando un ambiente di lavoro più sostenibile e motivante.
In definitiva, promuovere il benessere psicologico e fisico dei lavoratori non è solo un imperativo etico, ma una strategia vincente per garantire il successo a lungo termine delle realtà aziendali. Investire nel coinvolgimento dei dipendenti significa investire nel futuro dell’impresa stessa, creando così un ciclo virtuoso di crescita e innovazione.
Come si misura l’Employee Engagement?
Riduzione dell’assenteismo, calo dei turnover, crescita di efficienza, questi sono solo alcuni dei vantaggi che rendono l’Employee Engagement un fattore di successo per l’impresa. Sia grandi società che PMI possono impiegare questo strumento per migliorare le performance dei dipendenti e creare un circolo virtuoso interno all’attività, che porta benefici a tutte le parti coinvolte. Per misurare, però, il livello di coinvolgimento presente all’interno di un’impresa, è necessario raccogliere dati utili dai diretti interessati, ovvero i dipendenti.
Tra gli strumenti maggiormente utilizzati dalle società vi sono gli eNPS, ovvero gli Employee Net Promoter Score. Si tratta di metriche che vengono usate per calcolare il livello di soddisfazione del personale dipendente. Molto simile alla carta di valutazione proposta ai clienti (NPS), l’eNPS si presenta come un sondaggio composto da domande semplici e concise, alle quali bisogna rispondere con un punteggio compreso tra 0 e 10.
A seconda delle risposte ricevute, si potranno suddividere i dipendenti in tre gruppi:
- Promotori: coloro che hanno inserito un punteggio tra il 9 e il 10;
- Passivi: coloro che hanno inserito un punteggio tra il 7 e l’8;
- Detrattori: coloro che hanno inserito un punteggio da 0 a 6.
Per calcolare l’eNPS, poi, è necessario sottrarre la percentuale di Detrattori a quella dei Promotori. I Passivi non vengono presi in considerazione perchè rappresentano risposte neutre, che non influiscono direttamente sul punteggio. Un altro strumento da impiegare è l’analisi dei KPI, ovvero gli indicatori chiave di performance (prestazioni individuali e di squadra, tasso di assenteismo, qualità del lavoro, soddisfazione dei clienti), importanti per ottenere delle metriche ancora più precisi e utili a portare avanti una strategia di benessere aziendale.
Come aumentare il coinvolgimento dei dipendenti?
Un’impresa può adottare diverse strategie per migliorare il coinvolgimento dei dipendenti. Un elemento fondamentale da prendere in considerazione è, prima di tutto, la comunicazione. Ottimizzare quest’aspetto può trasformare completamente un ambiente lavorativo. Ad esempio, un manager può impegnarsi per fornire più feedback ai dipendenti, incoraggiandoli e rendendosi disponibile per migliorare insieme le criticità. Questo tipo di atteggiamento rafforza i legami tra diverse figure dell’azienda e permette di esprimersi più liberamente e superare gli ostacoli con maggiore facilità.
Un secondo aspetto da tenere a mente è la semplificazione della gestione delle attività e del personale. Grazie ai moderni strumenti tecnologici come l’Intelligenza Artificiale e, in particolare, il Machine Learning, è possibile sollevare i dipendenti dai lavori più faticosi e ripetitivi, permettendo loro di dedicarsi ad attività più stimolanti e coinvolgenti.
Vi è, infine, l’attenzione per il benessere dei lavoratori, che può essere dimostrata attraverso, ad esempio, degli investimenti nella formazione, la creazione di aree relax, il coinvolgimento di professionisti della salute psicologica e la valorizzazione dei talenti dei singoli. Tutte queste iniziative contribuiscono a migliorare l’Employee Engagement e a far percepire l’azienda come una vera e propria famiglia agli occhi dei collaboratori. In sintesi, attraverso strategie orientate al benessere del personale, è possibile costruire una base solida e leale di dipendenti, che nel tempo sosterrà la crescita e l’aumento della produttività del business.