Il catering, un’attività strettamente legata al settore della ristorazione, rappresenta una carriera che richiede competenze specifiche, dedizione e, soprattutto, l’adempimento di requisiti fondamentali per avviare un’impresa nel settore.
Servizio di catering: definizione e caratteristiche
Il catering è uno dei servizi più richiesti nel settore della ristorazione, ampiamente utilizzato per eventi aziendali (come meeting, convegni e conferenze) e per cerimonie private (come battesimi, compleanni e matrimoni). Questa attività consiste nella fornitura di alimenti e bevande pronti per essere consumati, che vengono serviti direttamente nella location scelta dal cliente, garantendo un’esperienza personalizzata e di alta qualità. La flessibilità che contraddistingue il servizio catering consente di soddisfare una vasta gamma di esigenze, adattandosi a contesti di ogni tipo e dimensione.
La preparazione dei piatti può avvenire sul posto, in una cucina adeguatamente attrezzata (come quelle presenti in sale ricevimenti, hotel, ville private), oppure può essere anticipata nella cucina o laboratorio della ditta di catering. In ogni caso, la qualità e la freschezza dei cibi sono sempre prioritarie. Lo staff si occupa di seguire il cliente in ogni fase dell’organizzazione dell’evento, gestendo non solo la parte gastronomica ma, se previsto dal contratto, anche quella decorativa e dell’allestimento.
Il servizio di catering si distingue per la sua capacità di offrire un’ampia gamma di soluzioni, dalla progettazione e scelta del menù, alla consegna a domicilio, fino al servizio al tavolo (nel caso in cui non venga scelto il buffet). Il personale si prende cura di ogni dettaglio, assicurando che ogni aspetto dell’evento, dall’atmosfera alla qualità del cibo, contribuisca a creare un’esperienza gastronomica unica e senza intoppi.
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Cosa bisogna fare per aprire un’attività di catering?
Avviare un’attività imprenditoriale, magari trasformando un hobby in un business, è un’esperienza stimolante, ma non priva di sfide, soprattutto quando si intraprende una carriera nel settore della ristorazione.
Come nel caso di caffetterie, gastronomie e panetterie, anche chi desidera avviare un servizio di catering deve affrontare un processo che, oltre a richiedere un buon business plan, implica il rispetto di normative rigorose e il possesso di specifici requisiti per operare in modo legale e conforme. Ecco il percorso burocratico necessario per avviare un’attività di catering, dalla gestione fiscale alla certificazione sanitaria.
- Apertura della Partita IVA e iscrizione al Registro delle Imprese
Il primo passo per aprire un’attività di catering è consultare un commercialista, che offrirà una consulenza per la scelta del codice ATECO e del regime fiscale più adatto, in base alle esigenze specifiche dell’imprenditore. Una volta completata questa fase, sarà necessario aprire la Partita IVA e iscriversi al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio di competenza. Questo passaggio è fondamentale per formalizzare l’attività e poter operare legalmente. - Apertura delle posizioni INPS e INAIL
Il passo successivo riguarda l’apertura delle posizioni contributive presso l’INPS (Istituto Nazionale della Previdenza Sociale) e l’INAIL (Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro). Questi enti si occupano della gestione della previdenza sociale e dell’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro, garantendo la protezione legale e sociale per il titolare e, se presenti, per i dipendenti. - Presentazione della SCIA
Per poter avviare il servizio di catering, è necessario presentare la Segnalazione Certificata di Inizio Attività (SCIA) al Comune di riferimento. La SCIA è una dichiarazione che consente di avviare l’attività immediatamente, a condizione che vengano rispettati tutti i requisiti normativi previsti. - Abilitazione SAB e certificazione HACCP
Chi gestisce attività alimentari, come nel caso del catering, è obbligato ad ottenere l’abilitazione SAB (Somministrazione di Alimenti e Bevande). Questa certificazione garantisce che il personale possieda le competenze necessarie per gestire correttamente i processi legati alla somministrazione di cibi e bevande. La certificazione HACCP (Hazard Analysis and Critical Control Points), invece, è fondamentale per garantire la sicurezza alimentare. Richiede una formazione adeguata per prevenire i rischi legati alla gestione degli alimenti e assicurare il rispetto delle normative igienico-sanitarie. - Autorizzazione Sanitaria della ASL
Se si prevede di utilizzare una cucina privata per la preparazione dei cibi, è necessario richiedere l’autorizzazione sanitaria presso la ASL (Azienda Sanitaria Locale). Questo passaggio è essenziale per verificare che la struttura rispetti tutti gli standard di igiene e sicurezza previsti dalla legge. - Ottenimento dei requisiti degli spazi per la preparazione degli alimenti
Gli spazi dedicati alla preparazione degli alimenti devono rispondere a rigorosi requisiti igienico-sanitari stabiliti dalle normative vigenti. È necessario che gli ambienti siano dotati di superfici facilmente lavabili, spazi separati per la conservazione degli ingredienti e adeguati sistemi di ventilazione e gestione degli scarichi, per garantire la massima sicurezza alimentare.
Quanto costa aprire un catering?
Una volta compresi i passaggi essenziali per avviare un servizio di catering, è fondamentale considerare anche i costi associati all’apertura di un’attività di questo tipo. L’investimento iniziale può coprire diverse voci, tra cui le spese per il commercialista, l’affitto degli spazi, l’acquisto delle materie prime, la retribuzione del personale, i terminali POS per i pagamenti e i mezzi di trasporto necessari a una gestione efficiente dell’attività. In genere, l’investimento iniziale si aggira tra i 40.000 e i 50.000 euro.
A queste voci si devono aggiungere anche i costi legati alla promozione e alle attività di marketing dell’attività, che possono includere strumenti facilmente accessibili come i social media, il funnel marketing, il passaparola e la creazione di un blog. Queste attività, in particolare, possono accelerare il ritorno sull’investimento, raggiungendo rapidamente un ampio pubblico e incrementando la visibilità del business.
In conclusione, un’attività di catering può rivelarsi molto redditizia se gestita con impegno, passione e, soprattutto, con un solido piano d’impresa. Mettersi in regola è il primo passo fondamentale per avere successo e trasformare la propria passione in un’attività professionale remunerativa e soddisfacente.