19 Febbraio 2020
Aprire un pastificio: quanto costa e come fare

Aprire un pastificio: normativa, costi e stime di guadagno

Aprire un pastificio: tutto quello che devi sapere

Quale attività aprire nel 2020: perché non un pastificio?

La pasta è uno dei grandi simboli del nostro Paese, nonché uno degli alimenti maggiormente consumati dagli italiani. Proprio per questo, chi desidera mettersi in proprio nel campo alimentare dovrebbe considerare l’idea di aprire un pastificio artigianale. Infatti, la ricerca di una dieta sana e casereccia è uno dei grandi trend in crescita degli ultimi anni, soprattutto in Italia, un Paese nel quale l’alimentazione gioca un ruolo a dir poco primario.

La pasta è la principale protagonista della dieta mediterranea: per questo aprire un pastificio artigianale potrebbe rivelarsi la vera idea vincente per un business di successo. La produzione casereccia e fresca è essenziale per garantire un livello di qualità eccellente ai propri prodotti. Ma, si sa, un buon prodotto non si vende da solo.

Scopriamo insieme qual è l’iter burocratico per avviare un pastificio, quali sono i costi, le best practice da attuare e quali le possibili opportunità di guadagno.

 

Come aprire un pastificio: l’iter burocratico da seguire

Come per ogni attività commerciale, anche per aprire un pastificio esiste un preciso iter burocratico da seguire. In Italia la procedura per aprire un pastificio è uguale a quella messa in pratica per avviare tutte le attività che implicano la vendita di alimentari.

Scopriamo quali sono i requisiti necessari per avviare questa attività in Italia:

  • Il titolare deve avere maggiore età e capacità di intendere e di volere;
  • Il titolare non deve essere stato dichiarato fallito;
  • Apertura della P.IVA;
  • Iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio Industria, Artigianato e Agricoltura (CCIAA);
  • Autorizzazione dell’ASL per le norme igienico-sanitarie dei locali all’interno dei quali si svolgerà l’attività;
  • Abilitazione Somministrazione Alimenti e Bevande (SAB), ottenibile in 3 modi diversi:
  1. Frequentando un corso di circa 100 ore con esame finale;
  2. Conseguendo un Diploma di scuola alberghiera;
  3. Lavorando 2 anni nel settore ristorazione.
  • Adesione al sistema di autocontrollo HACCP (in sostituzione del vecchio libretto sanitario) per l’attestazione delle procedure di produzione di alimentari. È obbligatorio fornire anche al personale la formazione necessaria tramite i corsi organizzati dalle associazioni degli artigiani quali CNA e Confartigianato. Tutti i membri del personale devono essere in possesso di attestato HACCP;
  • Iscrizione all’INPS e all’INAIL, essenziale per il versamento dei contributi previdenziali e per la tutela contro potenziali infortuni sul luogo di lavoro;
  • Presentazione della Segnalazione Certificata di inizio Attività (SCIA) al Comune di competenza, presso il quale dovrà essere richiesto il permesso di esporre l’insegna del negozio.

 

Cosa serve per aprire un pastificio artigianale: gli aspetti pratici e logistici

Dopo aver illustrato tutti i requisiti burocratici legati all’apertura di un pastificio artigianale, ecco quali sono gli aspetti pratici da prendere in considerazione:

  • Cercare un locale per la produzione e vendita della pasta fresca (solitamente le dimensioni sono di 50-80 metri quadrati tra area di produzione e di vendita);
  • Acquistare macchinari adatti alla produzione artigianale:
    • Impastatrice
    • Tavolo da lavoro
    • Frigoriferi per grande produzione
    • Macchinari per tagliare la pasta
    • Cucina
    • Forno
    • Sfogliatrice
    • Tritacarne
    • Macchinari per gnocchi e ravioli
  • Dotarsi del materiale per la vendita:
    • Banco da esposizione refrigerato
    • Bilancia elettronica
    • Registratore di cassa con terminale POS per accettare i pagamenti elettronici
    • Insegna del negozio.

Infine, per inaugurare con il piede giusto un nuovo pastificio, sarà essenziale anche curarsi di alcuni aspetti strategici:

  • scegliere una posizione strategica per il proprio punto vendita;
  • adottare una buona strategia comunicativa pubblicitaria;
  • avere buone doti comunicative: infatti, un pastificio è un luogo nel quale il contatto con i clienti è all’ordine del giorno.

 

Quanto costa aprire un pastificio?

Quanto può costare effettivamente aprire un pastificio artigianale? Certamente il costo di avvio di questa attività potrebbe rivelarsi leggermente elevato rispetto a quello di altri business. Infatti, per produrre alimentari di alta qualità è necessario l’uso di macchinari professionali il cui costo risulta considerevole.

Quali sono le voci di spesa da considerare per avviare un pastificio? Scopriamolo insieme:

  • Affitto, ristrutturazione o acquisto di un locale di produzione e vendita a norma di legge (l’affitto di un locale già predisposto per l’attività può arrivare anche a 2.000 Euro al mese);
  • Allestimento del laboratorio di produzione con macchinari professionali: le spese per questi strumenti si aggirano generalmente intorno ai 10.000 – 15.000 Euro;
  • Arredamento e allestimento del negozio;
  • Spese per l’insegna del negozio;
  • Spese legate ai servizi: gas, luce, acqua, elettricità, etc.;
  • Fornitura iniziale di materie prime;
  • Spese per l’allestimento della zona vendita: area cassa con POS e registratore di cassa e bancone espositivo (il cui costo si aggira intorno ai 1.500 Euro);
  • Spese per l’assunzione e retribuzione del personale;
  • Eventuali corsi di formazione e aggiornamento a pagamento (per esempio per imparare come produrre pasta per vegani o celiaci al fine di ampliare la propria clientela);
  • Eventuali spese legate ad iniziative di marketing e comunicazione per promuovere l’attività.

Tenendo conto di tutte queste spese, si può stimare che il costo totale di apertura di un pastificio artigianale parta da circa 40.000 Euro, per arrivare a 70.000 Euro (quando le spese per locali ampi e per macchinari di qualità elevata diventano più significative).

Per incentivare l’apertura di attività artigianali esistono contributi e finanziamenti pubblici interessanti: per questo è sempre consigliato informarsi presso la Camera di Commercio.

 

Aprire un pastificio in franchising: un’alternativa sicura e conveniente

Qualora le spese di avvio di un pastificio artigianale dovessero risultare troppo elevate, esiste l’alternativa del franchising. Infatti, aprire un pastificio in franchising significa avere maggiori garanzie di successo dell’attività e minori spese iniziali, grazie all’affiliazione ad un marchio già noto e affermato nel settore. L’idea è di fornire ai clienti un prodotto di un brand riconosciuto e di successo per ottenere guadagni in modo rapido e costante.

Infatti, l’accordo in franchising è costituito da due parti: il franchisor, ovvero il brand affermato, e il franchisee, ovvero il punto vendita nuovo che si affida al marchio. Il franchisor garantisce al franchisee un’assistenza completa sotto ogni punto di vista (organizzativo e economico): aiuta nella scelta del luogo di apertura, nell’allestimento del negozio, nella fornitura di materie prime e nella scelta delle iniziative di marketing e pubblicità.

È evidente che i costi a carico dell’imprenditore subirebbero una notevole riduzione grazie all’affiliazione in franchising. L’iter burocratico per aprire in affiliazione rimane lo stesso, con l’aggiunta del contratto di franchising. Infatti, in cambio di questo “aiuto” da parte del franchisor, la nuova attività deve seguire tutti gli obblighi legati al marchio affiliante. In altre parole dovrà attenersi alla vendita esclusivamente dei prodotti scelti dal franchisor senza margini di personalizzazione.

Quanto costa aprire un pastificio in franchising? I costi risultano notevolmente ridotti e si aggirano intorno ai 15.000 20.000 Euro totali, che comprendono anche i cosiddetti costi di affiliazione, ovvero le fee e royalties previsti dal marchio affiliante. In genere, con questo tipo di attività il margine di guadagno sulle vendite dei prodotti è del 65% circa.

 

Conviene aprire un pastificio?

La vera domanda che un potenziale imprenditore è tenuto a farsi è: conviene aprire un pastificio? Come per ogni attività in proprio, non esiste una risposta corretta. Fare impresa, infatti, comporta sempre dei rischi che, certe volte, vale la pena correre.

Un pastificio è un’attività con potenziali margini di guadagno ottimi: infatti, soprattutto nel nostro Paese, la pasta è da sempre un prodotto particolarmente vendibile sul mercato. Inoltre, l’attività artigianale di produzione di pasta ha riscontri eccezionali anche all’estero.

Ma, produrre prodotti di alta qualità a buon prezzo non è sufficiente per avviare un business di successo. Infatti, chi gestisce l’attività dovrebbe cercare metodi di guadagno alternativi: un’idea potrebbe essere stringere collaborazioni (in qualità di fornitori) con i ristoranti della zona che necessitano di pasta fresca. O ancora, vendere anche condimenti per i piatti o porzioni di pasta già impiattate e pronte per essere mangiate.

Considerando una gestione di questo genere, i possibili guadagni di un pastificio potrebbero superare i 3.000 Euro mensili: una cifra considerevole che permetterebbe al titolare di ammortizzare molto velocemente le spese per l’avvio dell’attività.

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