Nel 2017 le attività in franchising, secondo l’Osservatorio Federfranchising Confesercenti, hanno visto crescere i propri introiti, con prospettive molto interessanti per il prossimo triennio: i negozi di affiliazione potrebbero superare quota 53 mila.
Lo scorso anno il fatturato registrato è stato di 24,2 miliardi di euro e si sta andando verso i 25 miliardi.
Aprire un’attività in franchising è molto vantaggioso rispetto a chi, invece, decide di avviare un’attività commerciale tutto da solo. I vantaggi sono riconducibili ad una serie di fattori, che potrebbero determinarne il successo, che vanno dalla possibilità di sfruttare l’esperienza e la reputazione dell’azienda madre alla possibilità di avvalersi di assistenza e gestione qualificate; dall’opportunità di incrementare i propri guadagni alle strategie di condivisione tra affiliante e affiliato.
I vantaggi del franchising potrebbero essere mutuati anche nel caso in cui un’azienda decide di trasformare la propria attività ed investire in questo settore.
C’è da dire che le operazioni di trasformazione non sono per niente semplici perché, la sola idea di partenza – seppur innovativa e positiva – non può bastare.
Un’attività in franchising, per avere successo ed essere remunerativa, presuppone il reclutamento di affiliati, che non è sempre semplice. Così come non è semplice la gestione della rete di affiliati reclutati, l’organizzazione dei negozi e le pratiche di contrattualizzazione.
Vuoi migliorare i tuoi risultati di business?
Scegli la soluzione di pagamento Axepta più adatta alle tue esigenze
Ecco cosa devi sapere, e non trascurare, se vuoi trasformare la tua azienda in un’attività in franchising:
- Conoscere il mercato
Abbiamo detto che la sola idea non basta. Infatti, è necessario capire se l’idea è sostenibile economicamente. L’analisi del mercato e dei diversi settori merceologici può aiutare nella stima del livello di domanda per i prodotti che si ha intenzione di commercializzare e mettere a disposizione degli affiliati. Entrando nel dettaglio dell’analisi di mercato potrebbe accadere di avere indicazioni su settori merceologici con la domanda più alta in ambiti diametralmente opposti all’idea di partenza. - Identificare il marchio e renderlo unico
Dopo aver individuato il settore nel quale lanciare o trasformare l’azienda in un’attività in franchising, si passa all’individuazione del nome e del marchio e alla loro protezione. Infatti, i segni distintivi di un’attività sono imprescindibili, in quanto rappresentano un importante fattore di riconoscimento aziendale. La registrazione del marchio conferisce al titolare i diritti esclusivi di utilizzo che, successivamente, andranno parzialmente ceduti agli affiliati. - Ipotizzare costi e tempi
Quando si decide di avviare una nuova attività, o di rilanciare quella esistente, una delle prime cose da fare è redigere un business plan. Il business plan è un documento che contiene la sintesi dell’idea imprenditoriale, con una dettagliata valutazione della fattibilità economico-finanziaria, all’interno di confini temporali e di modalità realizzative di ciascuna fase del progetto. Semplificando, il business plan serve a mettere nero su bianco cosa serve per la messa in opera di un’attività, quanti soldi servono e quanto tempo è necessario per arrivare a regime.
Al business plan seguiranno un piano di marketing – ovvero l’organizzazione di tutte le attività da svolgere – ed un piano di comunicazione che pianificherà i messaggi da trasmettere al target di riferimento dell’attività in franchising. - Definire la tipologia di franchising
La definizione delle tipologie di franchising è quell’attività che precede la stesura del modello di contratto da condividere e far sottoscrivere all’affiliato. I tipi di franchising sono 3: di distribuzione (l’affiliante che concede il diritto di commercializzazione vende anche i prodotti agli affiliati); di produzione (l’affiliante produce i prodotti e li distribuisce sfruttando la rete di affiliati); di servizi (attività che prevede solo la commercializzazione di servizi e non di prodotti). - Stilare il contratto di settore
Il franchising si basa sulla collaborazione tra un’azienda che produce o distribuisce determinati prodotti e un’azienda che li commercializza. Questa collaborazione è sancita da un contratto di franchising, un accordo ufficiale a tutti gli effetti, con il quale saranno definiti la durata del contratto tra affiliante e affiliato, la presenza o meno di fee d’ingresso conferiti dagli affiliati, le royalties incassate dall’affiliante, gli obblighi e i doveri dell’affiliato e dell’affiliante e, infine, le clausole di tutela. La stesura di un buon contratto di franchising aiuterà, successivamente, anche nella gestione dei propri affiliati. - Creare e organizzare la rete
L’affiliante ha degli obblighi verso gli affiliati. Questi obblighi già partono nelle fasi di organizzazione della rete di affiliati con la stesura di un programma di affiliazione commerciale chiaro, completo ed economicamente sostenibile per gli affiliati. Allo stesso modo, è importante per l’affiliante avere il controllo sulla diffusione del proprio marchio e la territorialità dell’attività e fare in modo che in una stessa area geografica non ci sia troppa concorrenza tra i propri affiliati. - Creare il materiale informativo e definire l’immagine dei negozi
L’immagine del negozio, punto di riferimento dell’attività in franchising, è un elemento determinante da non sottovalutare. L’organizzazione di un punto vendita deve essere pensata per guidare i clienti dall’esterno all’interno, dalle vetrine all’organizzazione degli spazi e alla disposizione degli scaffali. Un negozio deve essere accogliente e funzionale. Allo stesso modo, tutto il materiale informativo: dalle brochure ai cataloghi, dagli espositori ai biglietti da visita necessita di un investimento importante, da curare nei minimi dettagli.