4 Ottobre 2024
Come azzerare le commissioni del tuo POS

Come azzerare le commissioni del tuo POS

Dall’introduzione dell’obbligo POS, commercianti e i professionisti hanno dovuto prendere in considerazione diversi fattori legati all’uso di questo strumento. Le commissioni POS, in particolare, rappresentano una voce di spesa importante che può incidere sulla redditività business. Quali sono queste commissioni? Possono essere ridotte o azzerate?

Cosa sapere sul pagamento POS?​

Sistema di pagamento elettronico che consente di effettuare pagamenti con carta, di credito e debito, all’interno di un negozio fisico o di uno shop online, il POS è ormai uno strumento presente in ogni realtà commerciale. Questo dispositivo elettronico, che permette di pagare i prodotti e servizi acquistati in modalità cashless, offre diversi vantaggi alle attività commerciali, tra cui:

  • Aumento delle vendite: come dimostra l’analisi del consumatore effettuata dall’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments di Nomisma, il 62% dei decisori italiani si orienta stabilmente verso i pagamenti digitali, con un trend in aumento anche tra i Baby Boomer (57 – 64 anni). L’utilizzo del POS, quindi, aiuta a raggiungere più consumatori;
  • Maggiore efficienza: grazie al terminale elettronico o alla piattaforma web, è possibile ridurre le operazioni di cassa, diminuendo il rischio di errore umano (esempio il conteggio) e rendendo più veloce e comoda la transazione;
  • Riduzione del rischio di frode: la sostituzione del contante contribuisce a ridurre il rischio di frode poiché si elimina il problema di ricevere soldi contraffatti. Tutte le transazioni, inoltre, sono registrate e tracciabili facilmente;
  • Oggi il POS è disponibile in differenti versioni: dal classico terminale fisso, perfetto per le attività che hanno una sola postazione di pagamento, spesso identificata con il punto cassa, al dispositivo mobile, ideale per chi desidera accettare pagamenti sia nel punto vendita, anche lontano dall’area cassa, che in mobilità, e fino al POS virtuale.
  • Ogni terminale presenta caratteristiche specifiche, che rispondono alle diverse esigenze di commercianti e professionisti, ma ciò che accomuna le varie soluzioni POS sono i costi legati alle commissioni, che rappresentano un aspetto cruciale per qualsiasi tipo di business.

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Commissioni POS: quali sono?​

I soggetti interessati dall’obbligo POS devono far fronte a una serie di spese di commissione che possono influire notevolmente sui margini di profitto della propria attività. Il costo può variare a seconda della tipologia di terminale utilizzato, del tipo di servizio offerto e del tipo di carta di pagamento accettato (carta di credito, bancomat o prepagata)

Per semplificare, le commissioni POS possono essere organizzate in macrocategorie:

  • Commissioni di gestione: si tratta di tutte quelle spese legate alla manutenzione del servizio offerto dal terminale elettronico. Un esempio può essere l’assistenza tecnica in caso di problemi, oppure la connessione internet;
  • Commissioni di elaborazione: sono tutte quelle spese legate all’elaborazione della transazione, come ad esempio la verifica della validità della carta di pagamento o la gestione dei rischi di frode;
  • Commissione per transazione: si tratta di una percentuale che viene applicata ad ogni transazione, e che può variare a seconda della carta usata (debito, credito e commercial) e del circuito (Visa, Mastercard) ;
  • Commissioni di interconnessione: ovvero tutte quelle spese relative alla comunicazione tra i circuiti bancari o finanziari coinvolti nella transazione. Un esempio può essere il trasferimento dei dati della carta del cliente.

Da menzionare, inoltre, che il costo della commissione può essere:

  1. Fisso: canone periodico (mensile, bimestrale, annuale etc.) per, ad esempio, il noleggio del terminale o per l’uso di circuiti opzionali;
  2. Variabile: una spesa occasionale o abituale (a seconda del tipo di business) che comprende il transato, il rimborsato, gli accrediti sul conto corrente e il chargeback;
  3. Una tantum: una commissione saltuaria che riguarda, ad esempio, l’installazione o la sostituzione del terminale. Da considerare anche in caso di recesso.

Quanto costano le commissioni POS?

Oltre alla commissione sulla singola transazione, esistono diverse variabili che incidono sulla spesa finale che deve affrontare l’esercente. Per questo è molto difficile avere un’idea esatta del costo totale delle commissioni POS. Gli Osservatori Digital Innovation del Politecnico di Milano parlano di diversi modelli commissionali presenti sul mercato, che rispondono alle esigenze di vari tipi di attività. Sempre gli osservatori elencano i modelli più scelti:

  • Commissione percentuale su ognuna delle transazioni, con l’aggiunta di un canone mensile o annuale fisso per il noleggio del POS;
  • Commissione percentuale su ognuna delle transazioni senza canone (la percentuale in questo caso risulta più alta);
  • Canone mensile o annuale per il servizio, senza la richiesta della commissione per ogni transazione.

I risultati della ricerca ipotizzano che il valore medio delle spese totali varia dallo 0,5% all’1,5% per i pagamenti con carta di credito e dallo 0,4% e lo 0,8% per le carte di debito con circuito nazionale.

Si possono azzerare le commissioni POS?

Molti dei fattori che incidono sulla spesa finale delle commissioni non possono essere controllati dal commerciante. Ad esempio, il settore in cui si opera può incidere notevolmente sulla commissione, specialmente se si tratta di un’attività ad alto rischio (ad esempio: gioco d’azzardo), che generalmente paga una commissione più alta rispetto a chi lavora in altri ambiti.

Anche il volume delle transazioni è un elemento importante, poiché i business che hanno alti volumi di vendita possono trarre maggiore vantaggio dai modelli commissionali offerti dal mercato. Non bisogna poi dimenticare che anche le tecnologie scelte per rendere più sicure le compravendite hanno un loro costo di commissione, che va a sommarsi alla spesa finale.

Prendendo in considerazione tutti questi fattori, sui quali non si ha molta possibilità di manovra, l’esercente deve pensare a quale strategia mettere in atto facendo riferimento a tutte quelle altre variabili che possono contribuire a ridurre i costi.

La prima cosa da fare è analizzare il proprio business e conoscere a fondo ciò di cui si ha bisogno. Solo dopo si potrà procedere con il confronto tra le varie offerte proposte dal mercato per individuare la soluzione POS più conveniente per la propria attività. Ad esempio, chi cerca una soluzione senza commissioni potrà optare per un POS con canone mensile o annuale che non prevede la percentuale di commissione per ogni transazione.

Non si possono non menzionare anche gli innovativi sistemi Tap to Phone, in genere meno dispendiosi di un terminale tradizionale, poiché è sufficiente scaricare un’app sul proprio smartphone o tablet, senza bisogno di acquistare o noleggiare uno strumento di pagamento elettronico.

Grazie alla sua praticità e velocità d’utilizzo, il Tap to Phone semplifica e velocizza il processo di pagamento, abbassando di conseguenza i costi legati ai classici dispositivi POS e quelli derivanti dalla loro gestione.

In conclusione, non è impossibile azzerare le commissioni POS se si sceglie il servizio giusto per la propria attività. Attraverso un’attenta analisi del business, è possibile optare per la soluzione più efficace e conveniente che permette a ogni esercente o professionista di mantenere un adeguato margine di profitto.


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