Bonus carta di credito: che cos’è e come funziona?
Il bonus carta di credito è una delle misure promosse dal Governo per incentivare l’uso della moneta elettronica e limitare il ricorso al denaro contante.
Dal contante alle carte di credito: l’evoluzione del mercato dei pagamenti
Lo sviluppo dei sistemi contactless e mobile, il nuovo limite pagamento contanti e le misure introdotte dal Governo, come il bonus carta di credito, volte a incentivare la diffusione della moneta elettronica, hanno spinto sempre più italiani verso gli strumenti alternativi ai pagamenti cash.
Infatti, secondo i dati dell’analisi semestrale elaborata dall’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, presentata in occasione del webinar “I pagamenti digitali in Italia nei primi sei mesi del 2021“, nel primo semestre di quest’anno i pagamenti digitali in Italia hanno raggiunto quota 145,6 miliardi di euro segnando un incremento del 23% rispetto al 2020.
In particolare, la carta di credito è uno degli strumenti di pagamento più diffusi negli ultimi anni poiché rappresenta una soluzione innovativa, sicura e semplice sia per i clienti che per gli esercenti. Inoltre, può essere utilizzata per pagamenti in negozio e per effettuare acquisti online.
La modalità di pagamento in store si basa sull’utilizzo di una carta di credito e di un terminale di pagamento POS, ovvero lo strumento in grado di leggere le carte, mentre il pagamento online è tipico degli store e-commerce e viene effettuato direttamente dall’acquirente, senza il bisogno di alcun mezzo di accettazione.
La diciottesima edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments, curato da Assofin, Nomisma e Ipsos, con il contributo di CRIF, fornisce una interessante panoramica sulla diffusione della carta di credito che presso i decisori finanziari in età 18-74 anni risulta in lieve crescita. Nel post lockdown, secondo i dati diffusi attraverso il comunicato stampa, emerge una decisa intensificazione nell’uso della carta di credito e si registra una frequenza media di utilizzo pari a 2.9 volte al mese rispetto alle 2.6 volte al mese del 2019 e alle 2.2 volte al mese registrate nel 2018.
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Charge, Revolving e Co-branded: 3 tipologie di carte di credito
Esistono tre diverse tipologie di carte di credito:
- Carta di credito “a saldo” (Charge)
La carta di credito con rimborso a saldo è quella più comune e utilizzata in Italia ed è generalmente offerta come servizio aggiuntivo all’apertura di un conto corrente. Questo tipo di carta permette di pagare tutte le spese effettuate nell’arco di un mese solare, in un’unica soluzione e senza interessi, il mese successivo. Come funziona? Il rimborso a saldo prevede l’addebito delle spese sul conto del titolare entro il giorno 15 del mese successivo all’effettivo momento del pagamento. - Carta di credito rateale o rotativo (Revolving)
È uno strumento di pagamento, emesso da una banca o da un istituto finanziario, che permette al titolare di rateizzare il pagamento della merce acquistata. Il titolare stabilisce con la banca il valore della rata minima del rimborso e del valore massimo del prestito. Con la carta di credito Revolving, a differenza della carta di credito con rimborso a saldo, i pagamenti vengono addebitati sul conto del titolare con rate mensili e non in una sola soluzione nel mese successivo al pagamento. - Carta di credito “co-branded”
Le carte di credito co-branded vengono emesse da una banca o da un istituto di credito in collaborazione con una terza azienda che offre ai propri clienti servizi aggiuntivi con l’obiettivo di fidelizzare i possessori della carta di credito. Il titolare della carta può scegliere se pagare l’addebito interamente il mese dopo (Charge), oppure mediante rate mensili (Revolving). La richiesta sarà posta al titolare per ogni pagamento effettuato con carta.
Va inoltre ricordato che esiste anche la cosiddetta carta privativa o fidelity card, ovvero una particolare carta di credito emessa da una catena di rivenditori commerciali e utilizzabile solo presso di essi allo scopo di fidelizzare il cliente. In genere, l’uso delle carte privative è associato a iniziative promozionali.
Come funziona e cosa prevede la normativa sul Bonus carta di credito:
Il Decreto Legge n.99 del 30 giugno 2021, recante “Misure urgenti in materia fiscale, di tutela del lavoro, dei consumatori e di sostegno alle imprese”, ha sospeso il Cashback di Stato e ha introdotto una nuova misura per incoraggiare la diffusione e l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici: il bonus carta di credito.
L’agevolazione sarà riconosciuta a tutti i possessori di partita IVA, quindi attività commerciali e professionisti, che dal 1° luglio 2021 al 30 giugno 2022 decideranno di acquistare, noleggiare o utilizzare strumenti in grado di offrire ai clienti finali la possibilità di effettuare pagamenti con mezzi tracciabili, tra i quali rientrano carte di credito e bancomat.
I contributi saranno erogati sotto forma di credito d’imposta e prevedono un azzeramento delle commissioni sui pagamenti elettronici, incassati tra il 1° luglio 2021 e il 30 giugno 2022: fino a 160 euro di rimborso sulle spese sostenute per il noleggio di un POS e fino a 320 euro di rimborso sulle spese sostenute per l’acquisto o il noleggio di strumentazioni necessarie all’archiviazione e alla trasmissione di fatture e pagamenti.
Come funziona il bonus carta di credito? Il credito d’imposta sarà calcolato sulla base dei ricavi e dei compensi del titolare di partita IVA relativi al periodo d’imposta precedente e varia, in percentuale, a seconda dell’importo:
Percentuali, ricavi e compensi concorrenti al bonus fino a 160 euro:
- 10% per le attività con ricavi e compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro;
- 40% per le attività con ricavi e compensi compresi tra 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
- 70% per le attività con ricavi e compensi non superiori a 200.000 euro;
Percentuali, ricavi e compensi concorrenti al bonus fino a 320 euro:
- 100% per le attività con ricavi e compensi non superiori a 200.000 euro;
- 70% per le attività con ricavi e compensi compresi tra 200.000 euro e fino a 1 milione di euro;
- 40% per le attività con ricavi e compensi superiori a 1 milione di euro e fino a 5 milioni di euro.
I crediti d’imposta sono utilizzabili esclusivamente in compensazione, successivamente al sostenimento della spesa, e devono essere indicati nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di maturazione del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi fino a quello nel quale se ne conclude l’utilizzo. Inoltre, i crediti d’imposta riconosciuti non concorrono alla formazione del reddito ai fini IRPEF e del valore della produzione ai fini IRAP.
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