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I vantaggi per gli esercenti dei pagamenti con carta bancomat
Il Bonus POS è una delle iniziative del Governo che incentiva i pagamenti con carta bancomat al fine di ridurre l’uso del denaro contante e combattere l’evasione fiscale.
Che cosa sono i pagamenti con bancomat?
I pagamenti con bancomat si confermano uno degli strumenti preferiti dagli italiani e superano il contante: a dirlo sono i dati della ricerca Paying digital, living digital: evoluzione dello stile di vita degli italiani prima e dopo il Covid-19 realizzata da Mastercard in collaborazione con AstraRicerche.
Sono infatti 8 su 10 gli italiani che dichiarano di utilizzare frequentemente le carte di pagamento (circa il 69,9%), seguite da quelle contactless che sono ormai parte delle abitudini consolidate per il 78% degli italiani. Inoltre, per un italiano su tre le carte di pagamento rappresentano la modalità di pagamento più sicura poiché sono in grado di grado di garantire la tutela del proprio denaro e dei dati sensibili.
Che cosa sono i pagamenti con carta bancomat? Effettuare pagamenti con bancomat significa utilizzare una carta di debito, ovvero una tessera di plastica contenente i dispositivi per l’identificazione del titolare e alcuni elementi di sicurezza. La carta di debito è spesso definita erroneamente bancomat ma in realtà i due termini non sono sinonimi: infatti, Bancomat è il nome del più noto circuito nazionale di debito, gestito dalla Convenzione per la Gestione del marchio Bancomat, a cui si aggiungono Maestro, gestito da Mastercard, e V-Pay, gestito da Visa.
Con la carta di debito è possibile effettuare sia acquisti presso esercizi commerciali dotati di POS (Point Of Sales), sia operazioni, come prelievi o ricariche, presso gli sportelli ATM aderenti a un circuito in Italia e all’estero. Inoltre, alcune carte di debito possono essere utilizzate anche per pagamenti online grazie al circuito PagoBANCOMAT.
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Pagamenti con bancomat: le caratteristiche della carta di debito
La carta di debito è uno strumento di pagamento pratico e sicuro che prevede, al momento della transazione, l’addebito immediato della cifra spesa sul conto corrente (Pay now) del titolare. Pertanto, per poter effettuare pagamenti con bancomat, è necessario avere a disposizione la somma sul conto corrente nel momento stesso del pagamento.
È importante ricordare che per autorizzare un pagamento o un prelievo è necessaria la verifica dell’identità del titolare che avviene tramite un codice di sicurezza o PIN (Personal Identification Number). Tuttavia, le carte di ultima generazione, dotate di tecnologia contactless, per importi inferiori ai 50 euro non prevedono l’inserimento del PIN: basta avvicinare la carta al lettore POS per effettuare il pagamento.
Ecco quali sono i principali costi di una carta di debito:
- Canone annuo: è spesso compreso nel canone per i conti corrente a pacchetto;
- Commissioni per prelievi effettuati tramite sportello ATM: in genere, non sono applicate commissioni per le operazioni effettuate presso gli ATM della propria banca. Al contrario, sono previste per prelievi effettuati presso gli ATM degli altri istituti di credito;
- Costi di conversione di prelievi e pagamenti effettuati in valute diverse dall’euro.
Bonus POS e pagamenti con bancomat: i vantaggi per gli esercenti
Il mondo dei pagamenti elettronici è in continua evoluzione e gli esercenti sono pronti ad affrontare le sfide di un mondo business sempre più digitale: infatti, secondo la ricerca condotta da Mastercard e AstraRicerche, i commercianti giudicano la tecnologia un valido aiuto per risparmiare tempo (73%) e semplificarsi la vita (57%).
A confermare il trend positivo dei pagamenti senza contanti è anche l’Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano che solo nel 2019 registra un aumento del +11% dei pagamenti con carta (pari a 270 miliardi di euro) e un numero di POS pari a 2,17 milioni di cui il 90% abilitato per contactless.
Per ridurre l’uso del denaro contante e favorire il ricorso ai pagamenti con bancomat tra le misure di incentivazione introdotte dalla nuova Legge di Bilancio 2020, rimane valida anche per il 2021 l’erogazione del credito d’imposta per esercenti, attività, negozianti e liberi professionisti: il cosiddetto Bonus POS già attivo dal 1° Luglio 2020.
Che cos’è il Bonus POS? Il Bonus POS è un credito d’imposta pari al 30% delle commissioni addebitate all’esercente o al libero professionista sul transato del terminale POS. In altre parole, è un incentivo economico che copre parte delle spese sostenute dagli esercenti per accettare pagamenti elettronici mediante POS. Le tipologie di transazioni soggette all’erogazione del credito d’imposta sono tutti i pagamenti con carta di debito, di credito, prepagata o mediante altri strumenti di pagamento digitali come e-wallet, smartphone o smartwatch.
Possono beneficiare del Bonus POS tutti gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni con un fatturato annuo uguale o inferiore a 400.000€ (nell’anno d’imposta precedente a quello di riferimento), ovvero piccole e medie attività.
Come ottenere il credito di imposta sulle commissioni POS?
Per l’erogazione del credito d’imposta saranno gli operatori finanziari, ovvero i soggetti che forniscono il servizio POS all’attività, ad assumere un ruolo di rilievo.
Sarà infatti l’operatore finanziario di riferimento a comunicare per via telematica all’Agenzia delle Entrate, entro il giorno 20 del mese successivo a quello di riferimento, tutti i dati necessari al fine di verificare l’idoneità dell’attività in merito alla ricezione del credito d’imposta. Una volta verificata la legittimità della richiesta, l’Agenzia delle Entrate potrà procedere con l’assegnazione del Bonus POS.
Il Bonus del 30% potrà essere incassato in compensazione mediante il modello F24 a partire dal mese successivo a quello durante il quale sono state sostenute le spese. Inoltre, il nuovo credito d’imposta non concorre alla formazione del reddito e non sarà tassato né ai fini IRAP, né ai fini IRES.
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