Il Codice Ateco svolge un ruolo cruciale nell’identificazione e classificazione delle attività economiche adottata dall’Istituto Nazionale di Statistica italiano (ISTAT) per la rilevazione statistiche nazionali di carattere economico. Questo codice, infatti, permette di conoscere e monitorare in modo preciso ed efficace il tessuto economico del nostro Paese, distinguendo i settori in cui operano le imprese.
Codice Ateco: cos’è e a cosa serve?
Il mondo del lavoro è composto da un grande numero di attività economiche che includono diversi settori, dall’agricoltura all’ambito manifatturiero, da quello dei servizi ai mercati più innovativi come il digitale. L’ampia varietà che caratterizza le attività economiche ha reso necessaria l’adozione di un sistema di classificazione in grado di fornire un quadro preciso e dettagliato del tessuto produttivo italiano e delle sue dinamiche. Per raggiungere questo obiettivo, i Ministeri in collaborazione con l’ISTAT, l’Agenzia delle Entrate e le associazioni di categoria, hanno censito e categorizzato tutte le attività attraverso la creazione di un codice identificativo basato su lettere e numeri, meglio noto come Codice Ateco, che consente di monitorare il mercato di lavoro e coloro che vi operano, determinando gli obblighi fiscali e le varie agevolazioni a cui ogni attività è soggetta.
Il Codice Ateco – acronimo di ATtività ECOnomiche – è una combinazione di numeri e lettere che si riferiscono a una specifica attività economica e permette di categorizzarla in base al suo settore di appartenenza. Questo codice, obbligatorio per ogni impresa e libero professionista, è importante sia per la raccolta dei dati utili alla compilazione delle statistiche nazionali, che servono a monitorare l’economia del Paese, sia per l’assolvimento di adempimenti fiscali e normativi Dal punto di vista fiscale e contributivo, la classificazione è essenziale per determinare il regime IVA e le deduzioni applicabili, influenzando anche il coefficiente di redditività utilizzato per calcolare il reddito imponibile e la tassazione.
Ad esempio, un’impresa che svolge il “Commercio al dettaglio in esercizi non specializzati con prevalenza di prodotti alimentari e bevande” (47.11.00), potrebbe beneficiare di agevolazioni fiscali specifiche per il settore alimentare e di una particolare gestione dell’IVA. Al contrario, un’azienda dedicata alla “Produzione di software non connesso all’edizione” (62.01.00), seguirà regimi fiscali e contributivi differenti, orientati alle esigenze del settore tecnologico.
La conoscenza del Codice Ateco può anche facilitare l’accesso a finanziamenti e agevolazioni specifiche, infatti in molti bandi pubblici e privati è necessario indicare il codice di classificazione della propria attività per poter accedere ai fondi messi a disposizione.
Anche in questo caso fare un esempio concreto può aiutare a capire meglio: un’impresa agricola che vuole accedere alle risorse europee destinate all’agricoltura per l’acquisto di nuove macchine da lavoro, dovrà dimostrare di svolgere un’attività rientrante nel settore agricolo e specificare il Codice Ateco all’interno della domanda. Lo stesso discorso vale per un’azienda manifatturiera che desidera beneficiare di incentivi per l’innovazione tecnologica o per le esportazioni.
Dal punto di vista normativo, il Codice Ateco non solo garantisce la piena validità e operabilità di una professione, ma gioca anche un ruolo di primo piano in termini di sicurezza sul lavoro e di tutela del lavoratore perché classifica le attività in base al livello di rischio, permettendo di adottare le misure di prevenzione e protezione più adeguate.
Ad esempio, un’attività classificata con il Codice Ateco 43.21.01, “Installazione di impianti elettrici in edifici o in altre opere di costruzione”, viene considerata ad alto rischio, a differenza di una “Attività di design di moda e industriale” (74.10.10), che registra un livello di rischio inferiore. Per far fronte ai differenti livelli di rischio e pericoli che possono presentarsi nei diversi ambienti di lavoro, il Codice Ateco è fondamentale per la definizione delle misure di sicurezza e della formazione dei lavoratori in modo da garantire un ambiente di lavoro sano e sicuro per tutti al fine di ridurre il rischio di infortuni e gestire al meglio le emergenze.
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Com’è composto il Codice Ateco?
La classificazione attualmente in vigore per le imprese è quella del 2007, che ha sostituito la versione del 1991 e comprende l’aggiornamento più recente del 2022. Le modifiche, valide a partire dal 1° aprile 2022, sono consultabili sul sito dell’ISTAT e includono la riclassificazione di alcune attività con Codici Ateco più dettagliati, oltre all’aggiunta di nuovi codici per meglio inquadrare le professioni più innovative. Per comprendere al meglio come viene identificata un’attività, è necessario capire come si struttura ogni codice e quali sono le principali categorie indicizzate.
Il Codice Ateco prevede l’associazione di una lettera e una sequenza di numeri che aumentano in base al livello di dettaglio dell’attività svolta. La suddivisione specifica è composta da:
Sezione (lettera) che identifica il settore generale
- A Agricoltura, silvicoltura e pesca;
- B Estrazione di minerali da cave e miniere;
- C Attività manifatturiere;
- D Fornitura di energia elettrica, gas, vapore e aria condizionata;
- E Fornitura di acqua, reti fognarie, attività di gestione dei rifiuti e risanamento;
- F Costruzioni;
- G Commercio all’ingrosso e al dettaglio, riparazione di autoveicoli e motocicli;
- H Trasporto e magazzinaggio;
- I Attività dei servizi di alloggio e ristorazione;
- J Servizi di informazione e comunicazione;
- K Attività finanziarie e assicurative;
- L Attività immobiliari;
- M Attività professionali, scientifiche e tecniche;
- N Noleggio, agenzie di viaggio, servizi di supporto alle imprese;
- O Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria;
- P Istruzione;
- Q Sanità e assistenza sociale;
- R Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento;
- S Altre attività di servizi;
- T Attività di famiglie e convivenze come datori di lavoro per personale domestico, produzione di beni e servizi indifferenziati per uso proprio da parte di famiglie e convivenze;
- U Organizzazioni ed organismi extraterritoriali.
Divisione (due numeri) che suddivide la sezione in un primo insieme
- 56: Attività dei servizi di ristorazione;
- 58: Servizi di informazione e comunicazione.
Gruppo (tre numeri) che classifica ulteriormente le attività
- I 56.1: Ristoranti e attività di ristorazione mobile;
- I 56.2: Fornitura di pasti preparati (catering) e altri servizi di ristorazione.
Classe (quattro numeri) con la quale si specifica l’attività nel dettaglio
- I 56.10: Ristoranti e attività di ristorazione mobile;
- I 56.21: Catering per eventi, banqueting.
Categoria (cinque numeri) che infine fornisce il massimo livello di dettaglio dell’attività
- I 56.10.1: Ristorazione con somministrazione (ristoranti, caffetterie o bar);
- I 56.10.2 Ristorazione senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto (virtual kitchen, gastronomie, pizzerie da asporto).
Dove si trova il Codice Ateco e quando viene assegnato?
Quando si vuole avviare un nuovo business, oppure si decide di intraprendere una carriera da libero professionista, è necessario aprire una Partita Iva. Tra i principali adempimenti, vi è presentazione all’Agenzia delle Entrate della dichiarazione di inizio attività, l’iscrizione al Registro delle Imprese presso la Camera di Commercio (se richiesto), la scelta del regime fiscale (se ordinario o forfettario) e l’individuazione dell’ente previdenziale per la gestione dei contributi lavorativi. Oltre a tutto ciò, un altro adempimento fondamentale è la scelta del Codice Ateco che meglio identifica l’attività che si vuole intraprendere. Per fare ciò, è necessario consultare la tabella corrispondente al settore che più si avvicina alle proprie attività oppure, se non si riesce a trovare una corrispondenza esatta, ci si può rivolgere a un commercialista per avere una consulenza specifica.
Il Codice identifica una singola attività, tuttavia è importante ricordare che a una Partita Iva possono essere assegnati anche più codici. Si possono quindi svolgere lavori differenti e avere la possibilità di utilizzare diversi codici Ateco per distinguere le diverse attività, ma è importante mantenere chiari e trasparenti i ricavi anche nel momento in cui saranno presenti coefficienti di redditività diversi.
Per conoscere il Codice Ateco in linea con l’attività che si vuole avviare, è possibile consultarne il Registro delle Imprese, disponibile presso le Camere di Commercio o sul sito dell’ISTAT, che viene costante revisionato in base agli aggiornamenti più recenti. Se la Partita Iva è già stata aperta si può ottenere il Codice Ateco rivolgendosi al proprio consulente fiscale oppure consultando i documenti aziendali, come fatture e bilanci, o ancora controllando il certificato di avvio dell’attività, registrato presso l’Agenzia delle Entrate.