24 Luglio 2024
eCommerce sostenibile: cosa devi sapere per rispettare l'ambiente

Cosa devi sapere su eCommerce e sostenibilità

Il rapporto tra eCommerce e sostenibilità è diventato sempre più importante con l’aumento delle vendite online e la crescente consapevolezza ambientale dei consumatori. Minimizzare l’impatto ambientale in ogni fase del processo di vendita deve essere una priorità per le aziende che operano nel mondo del commercio elettronico.

eCommerce e sostenibilità: come cambia il mercato tra innovazione e responsabilità

Shopping online e attenzione all’ambiente sono due concetti che possono sembrare contrastanti, ma in realtà c’è molto che le aziende possono fare per ridurre l’impatto ambientale delle loro attività di eCommerce. L’attenzione alle tematiche ambientali sta diventando sempre più importante per i consumatori che oggi sono orientati verso scelte di acquisto consapevoli e sostenibili. Per questo motivo, le aziende che puntano al successo nel mondo del commercio elettronico devono tenere conto di uno degli eCommerce trends considerato il presente e il futuro dello shopping online.

Secondo il report “Ecommerce Italia 2024” di Casaleggio Associati, nel 2023 è stato registrato un aumento globale delle ricerche online relative a termini quali “riciclabile”, “sostenibile”, “biologico” e “ricaricabile”, rispetto agli anni precedenti. Questo trend mostra in maniera chiara come la tematica stia acquisendo sempre più rilevanza per la collettività, in particolare per la Generazione Z che è la più attenta alle questioni ambientali e costituisce una grande fetta di consumatori online.

Dall’indagine emerge che negli Stati Uniti, il 42% dei consumatori con meno di 25 anni valuta l’impatto ambientale prima di effettuare un acquisto. Per la fascia 25-34 anni la percentuale scende leggermente al 34%, seguono con il 29% i consumatori tra i 35-44 anni e i consumatori dai 45 anni in su con una percentuale del 27%.

Se a questi dati aggiungiamo quelli dell’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm del Politecnico di Milano, le cui stime rivelano che nel 2024 il transato degli acquisti digitali raggiungerà i 38,6 miliardi di euro, con un incremento del 6% rispetto all’anno precedente, è facile capire come il settore del commercio online e l’attenzione all’ambiente non possono essere considerate come realtà separate ma strettamente interconnesse poiché il primo influenza sempre di più le scelte dei consumatori e, di conseguenza, anche l’impatto ambientale.

Per raggiungere un equilibrio sostenibile tra eCommerce e questioni ambientali, è necessario che tutti gli attori coinvolti nel processo di vendita online collaborino per adottare pratiche eco-friendly lungo tutta la catena di fornitura e distribuzione. Ciò include, tra le possibili soluzioni, la scelta di materiali riciclabili nelle packaging dei prodotti, l’adozione di strategie di logistica più efficienti ed ecologiche e l’implementazione di misure innovative per ridurre gli sprechi e le emissioni durante la produzione e la consegna dei prodotti.


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Le sfide da superare per un eCommerce più green

La relazione dal titolo L’impatto ambientale delle consegne eCommerce di Netcomm propone un confronto tra l’acquisto dei prodotti nei negozi fisici e quelli online. Ciò che emerge è che optando per il secondo si registra una riduzione delle emissioni di CO2 del 70-80%. L’analisi evidenzia che esiste però un margine di miglioramento che può essere raggiunto solamente superando alcuni ostacoli ancora presenti nel contesto del commercio digitale e che riguardano la logistica, l’uso di materiali poco sostenibili per il confezionamento dei prodotti e la scarsa attenzione alle modalità di consegna considerate ancora oggi troppo inquinanti.

Con la continua espansione urbana legata all’aumento della popolazione, i magazzini e i centri di smistamento della merce vengono ubicati sempre più distanti dalle città. Questo comporta una maggiore circolazione dei mezzi di trasporto e e un incremento dei tempi di percorrenza con un conseguente aumento delle emissioni inquinanti.

Anche gli imballaggi utilizzati hanno un impatto ambientale particolarmente significativo: l’utilizzo di materiali non riciclabili e non riutilizzabili costituisce infatti il 75% delle emissioni di CO2 dell’intero processo di vendita, come riportato da Quantis nel documento “Sostenibilità: aggiungi al carrello”.

È importante considerare anche l’impatto del tasso di resi dei prodotti acquistati online, che può causare non solo uno spreco di risorse e una produzione di rifiuti maggiori, ma anche un aumento delle emissioni legate al trasporto dei prodotti in ritorno al magazzino. Cercare di ridurre al minimo i resi attraverso una migliore comunicazione delle informazioni sui prodotti e la possibilità di provare virtualmente gli articoli prima dell’acquisto, grazie all’utilizzo di tecnologie innovative come la Realtà Aumentata, può essere una soluzione per rendere l’eCommerce più sostenibile.

In un contesto in cui i consumatori sono sempre più sensibili alle questioni ambientali, e le aziende devono saper rispondere alle loro esigenze, le opportunità offerte dalle tecnologie più avanzate, in particolare l’Intelligenza Artificiale e il Machine Learning, possono essere sfruttate per ottimizzare la gestione di ogni fase della catena di distribuzione, dall’ordine all’imballaggio e alla consegna finale.

6 modi per rendere l’eCommerce più sostenibile

Ridurre l’impatto ambientale del commercio online è un obiettivo ambizioso ma non impossibile. L’adozione di alcune semplici e concrete pratiche da parte delle aziende può contribuire a rendere lo shopping online un’esperienza non solo comoda e veloce, ma anche sostenibile per il pianeta.
Vediamo quali sono i sei modi per rendere l’eCommerce più eco-friendly e responsabile:

  1. Ottimizzare il sito web
    La realizzazione di un sito web ben strutturato e ottimizzato non solo migliora l’esperienza di acquisto dei clienti, ma può anche aiutare a ridurre le emissioni di CO2. Riducendo al minimo il tempo di caricamento delle pagine e ottimizzando il codice HTML, si riduce l’uso di energia dei server che ospitano il sito web. Inoltre, la compressione delle immagini e l’utilizzo di formati più leggeri per i file multimediale contribuiscono a rendere il sito più veloce da caricare.
    Per fare la differenza in questo senso è necessario seguire le indicazioni fornite dal Sustainable Web Manifesto, che delinea i principi da seguire quando si sceglie di sviluppare un sito web sostenibile.
    La guida per un per un web più sostenibile e responsabile, illustra una serie di pratiche da adottare nella progettazione e nello sviluppo di siti web che includono: l’ottimizzazione delle prestazioni, un uso responsabile delle risorse, la progettazione accessibile e l’utilizzo di tecnologie Open Source.
  2. Adottare tecnologie all’avanguardia
    Con il rapido sviluppo tecnologico, gli strumenti basati sull’intelligenza artificiale in dotazione agli eCommerce possono diventare delle soluzioni particolarmente utili per abbracciare la sostenibilità e migliorare una lunga serie di processi che vanno dalla gestione delle scorte, alla raccolta dei dati per l’analisi dei consumi, alle operazioni di imballaggio e spedizione.
    L’automation eCommerce rappresenta una delle principali innovazioni tecnologiche in grado di ridurre l’impatto ambientale complessivo del commercio online e può agevolare le prestazioni dei settori più in crescita, riducendo in modo significativo l’impatto ambientale delle diverse attività che gravitano attorno al mondo del commercio digitale.
  3. Migliorare il packaging
    Come abbiamo già detto, le criticità legate all’eCommerce riguardano anche l’utilizzo di imballaggi poco sostenibili che sono tra le principali cause dell’inquinamento, della produzione di rifiuti e dello spreco delle risorse.
    Per aiutare le aziende nella realizzazione di un packaging più sostenibile, Comieco – Consorzio Nazionale Recupero e Riciclo degli imballaggi a base cellulosica -, in collaborazione con Netcomm ha pubblicato “Il Packaging al centro dell’eCommerce” le linee guida che tracciano una serie di suggerimenti per ridurre l’impatto ambientale dell’imballaggio nell’eCommerce.
    Per ridurre il livello di inquinamento, le aziende devono puntare su imballaggi facilmente riciclabili o riutilizzabili, anche per facilitare il reso, prediligendo gli ecoimballaggi in carta e cartone. Si tratta di materiali che possono essere facilmente gestiti sia dal consumatore, che può smaltirli direttamente nella raccolta differenziata, sia dalle aziende che possono riciclarli e riutilizzarli senza rinunciare alla sicurezza e protezione della merce.
  4. Cambiare le modalità di consegna
    La consegna rapida presso il domicilio del cliente è un servizio che risponde alle esigenze dei consumatori, ma comporta un aumento delle emissioni nocive in atmosfera.
    Per questa ragione, è importante che le aziende informino i consumatori mettendoli a conoscenza delle alternative di consegna più sostenibili, come il ritiro in negozio o presso i punti PUDO (Pick Up / Drop Off), vale a dire i punti di ritiro e spedizione distribuiti sul territorio.
    Come evidenziato dalla già citata ricerca “L’impatto ambientale delle consegne e-commerce”, la scelta di selezionare un punto PUDO permette di ridurre drasticamente le emissioni generate dalle consegne. In più, se il cliente raggiunge un punto PUDO a piedi o con mezzi ecologici, come la bicicletta, si dimezza il livello di inquinamento rispetto a una tradizionale consegna a domicilio.
  5. Aggiornare la gestione dei resi
    L’elevato numero di resi nell’eCommerce comporta un significativo impatto ambientale, dovuto alle emissioni generate dal trasporto dei prodotti restituiti e allo smaltimento degli imballaggi.
    Secondo Statista, nel 2022 le principali motivazioni che hanno spinto i consumatori ad effettuare dei resi riguardavano la presenza di danni o difetti (39%) e la discrepanza tra descrizione e prodotto ricevuto (30%).
    Per ridurre il numero di restituzioni, limitandone le conseguenze negative, gli eCommerce possono migliorare alcuni aspetti, includendo ad esempio una migliore descrizione dei prodotti, una politica di reso chiara e trasparente o maggiori investimenti nella Realtà Aumentata che consente ai clienti di “provare” i prodotti virtualmente prima dell’acquisto. In questo modo, si può ridurre il numero di prodotti resi a causa di discrepanze tra descrizione e prodotto ricevuto.
  6. Incentivare i pagamenti digitali invece del contante
    Il report “Accelerating the decarbonisation of payments”, di Worldline in collaborazione con Paris Dauphine-PSL University, evidenzia un cambiamento significativo nelle preferenze dei consumatori in materia di pagamenti.
    Nonostante il contante sia stato per lungo tempo il metodo di pagamento più diffuso, il suo utilizzo è diminuito del 20% dal 2016. Al contrario, le transazioni effettuate con carte sono passate dal 41% nel 2019 al 62% nel 2022, mentre quelle che richiedono l’utilizzo di smartphone hanno raggiunto il 3% nel 2022.
    Questo cambio d’abitudine è dovuto principalmente ai vantaggi offerti dai pagamenti digitali, che oltre ad essere più comodi, semplici e veloci sono anche tracciabili quindi più sicuri. In aggiunta, va evidenziato che l’impatto ambientale dei pagamenti in contanti è significativo, soprattutto a causa del prelievo di denaro dagli sportelli automatici, che genera ben 19,5 g di emissioni di CO2 per ogni prelievo.
    Incentivando i clienti a utilizzare i pagamenti digitali tramite l’embedded finance o l’utilizzo dei più innovativi digital wallet, è possibile aumentare la rapidità e la sicurezza delle transazioni, due aspetti che svolgono un ruolo importante nella crescita del commercio digitale.

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