L’ internazionalizzazione è una delle attività più importanti per far crescere il business di una piccola e media impresa.
Avere un’impresa in un mondo globalizzato come quello attuale significa dover affrontare le tante difficoltà legate al mercato internazionale e spesso non si sa da che parte partire.
Se fino a pochi anni fa l’ internazionalizzazione per le PMI non era indispensabile per crescere, oggi per molte imprese è diventata una questione di vita o di morte. Per dare una spinta all’export e internazionalizzare la propria impresa, ecco 10 consigli utili.
1) Essere innovativi e rivedere il proprio portfolio prodotti o servizi
Non sempre i prodotti che abbiamo sono coerenti con il mercato estero che vogliamo raggiungere. Per questo la prima cosa da fare per poter partire con l’internazionalizzazione dell’impresa è sapere quali prodotti o servizi vogliamo esportare e quale mercato vogliamo raggiungere. La seconda cosa da fare è rinnovarsi, avvicinandoci a quelle che dal 2015 vengono definite le PMI innovative.
2) Fare un business plan e tenere conto dei flussi di cassa
L’internazionalizzazione è una sfida che le imprese non possono affrontare senza avere un preciso metodo. Avere un business plan e un piano export dettagliato è fondamentale come base di partenza per il successo. Bisogna inoltre fare attenzione ai flussi di cassa per ridurre al minimo il margine di rischio dal punto di vista finanziario.
3) Saper delegare a chi ha le giuste competenze
Spesso le piccole e medie imprese italiane non hanno al proprio interno le giuste competenze per affrontare il processo di internazionalizzazione. Per riuscire a portare la propria azienda all’estero, occorre saper riconoscere le difficoltà e i limiti dei propri dipendenti/collaboratori e affidare a persone nuove e competenti la responsabilità di riuscire in questa impresa.
4) Non essere troppo individualisti
Essere imprenditori non significa accentrare su di sé tutte le decisioni e le responsabilità. Affrontare l’internazionalizzazione dell’impresa significa prima di tutto essere disposti al cambiamento ed essere capaci di allargare i propri orizzonti anche personali. Quando si intraprende la strada dell’export, non cambiano solo le modalità di vendita dei prodotti, ma anche l’organizzazione aziendale e le capacità di apprendimento di chi si trova all’interno dell’azienda, a tutti i livelli.
5) Trovare i Partner giusti
Un’altra caratteristica importante che deve avere un’impresa per essere capace di internazionalizzarsi, è saper scegliere i Partner giusti. Pensare di poter fare tutto da soli non porterà mai grandi risultati, e nemmeno affidarsi a parenti o amici senza avere fatto le giuste premesse. E se non si conosce bene chi si ha di fronte, non si parte bene. Per questo occorre analizzare sempre, con l’aiuto di un consulente legale, il business dei propri Partner e fornitori di servizi in modo da avere la certezza della sua affidabilità e solidità.
6) Avere termini contrattuali chiari e definiti
La chiarezza contrattuale è il punto di partenza per lavorare bene con i propri collaboratori e Partner. Assicuratevi di aver definito sin dal primo giorno i giusti termini contrattuali e di aver stipulato un contratto chiaro e definito in cui vengono esplicitate le modalità di pagamento e le autorizzazioni legali per la vendita dei prodotti e servizi all’estero. Questo punto è spesso sottovalutato dalle imprese che decidono di cominciare il processo di internazionalizzazione, mentre invece è di fondamentale importanza per non incorrere in multe e sanzioni.
7) Non buttarsi subito su qualsiasi mercato
A volte per la fretta di voler ottenere subito migliori risultati di business, il processo di internazionalizzazione dell’impresa rischia di non seguire le giuste tempistiche di analisi e scelta dei migliori mercati. Non bisogna mai fare l’errore di disperdere le risorse in troppe strade, meglio sceglierne poche investendoci il giusto tempo e la giusta quantità di denaro.
8) Non farsi attrarre da rischiose scorciatoie
Un altro errore che può essere commesso facilmente è lasciarsi indurre in tentazione da soluzioni semplici, ma rischiose. Non si sta parlando solo di azioni illegali, ma anche di quelle azioni che esporrebbero l’azienda a un rischio economico e finanziario troppo elevato.
9) Non scaricare tutte le responsabilità dell’export su terzi
Se da una parte molte piccole imprese italiane hanno bisogno di rivolgersi a consulenti esterni per impostare al meglio il processo di internazionalizzazione dell’impresa, dall’altra non bisogna essere assenti e delegare tutta la responsabilità di un processo così importante su terzi. Evitare, almeno all’inizio, forme di export “puro”, la guida della macchina dovete sempre averla voi.
10) Avere sistemi di pagamento sicuri
Uno dei motivi che spingono le imprese verso l’internazionalizzazione è la possibilità di ricevere pagamenti sicuri in tempi più rapidi rispetto a ciò che avviene in Italia. Ma bisogna fare attenzione perché in alcuni paesi il rischio di insoluto è molto elevato e l’attività di recupero crediti può essere difficile. Occorre non solo avere condizioni di pagamento molto chiare e ben definite ma anche sistemi di pagamento efficaci ed efficienti.