28 Marzo 2019
obblighi fiscali per vendere online ecommerce

Obblighi fiscali per vendere online

Aprire un ecommerce è un tipo di attività che comporta diverse tipologie di obblighi fiscali per vendere online senza rischiare di incorrere in sanzioni

Per chi si approccia per la prima volta al commercio elettronico, gli aspetti burocratiche e gli obblighi fiscali per vendere online sono sempre una delle cose che preoccupano e scoraggiano di più.

Oltre ad una buona dose di pazienza e perseveranza, è bene conoscere prima tutti gli obblighi fiscali per vendere online, non solo per organizzare meglio il lavoro, ma anche per valutare la reale fattibilità della nostra idea di business.

Questo tipo di approccio è utile non solo per chi decide di mettersi in proprio e aprire una nuova attività, ma anche per chi ha già un’azienda e vuole tentare la strada del commercio elettronico e della vendita online.

 

Che cos’è il commercio elettronico?

Prima di conoscere quali sono gli obblighi fiscali per vendere online è importante chiarire che cos’è il commercio elettronico e quali sono le diverse tipologie dal punto di vista economico e finanziario. Viene considerato un ecommerce qualunque genere di negozio online che sia in grado di svolgere un’attività commerciale utilizzando il web, scambiando cioè prodotti o servizi attraverso un canale elettronico.

In tutti gli ecommerce, il cliente sceglie il prodotto online, acquistandolo e pagandolo direttamente sul web. I negozi online si dividono in due tipologie:

  • E-commerce indiretto– I beni materiali vengono messi in vendita sul sito web, dove è presente un catalogo che spiega nel dettaglio le caratteristiche merceologiche, i prezzi e le condizioni di consegna. Il cliente acquista il bene o il prodotto sul web, effettuando il pagamento online, ma riceve la consegna fisica del bene. Un esempio di ecommerce indiretto su tutti: Amazon.com.
  • E-commerce diretto– A differenza del primo caso, nel commercio elettronico diretto, anche la consegna del bene avviene per via telematica.

Prima di mettersi all’opera e cominciare tutti gli aspetti burocratici e amministrativi, è importante individuare se la nostra attività fa parte della prima o della seconda tipologia di ecommerce.

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Vendita online occasionale

Fanno eccezione tutte quelle attività che possono rientrare a pieno titolo all’interno di quella che viene definita “Vendita online occasionale”. Se siete un libero professionista e i vostri ricavi derivanti dal commercio elettronico non superano i 5.000 euro all’anno, potete evitare tutti gli obblighi fiscali per vendere online. Questo non vale però nel caso vogliate aprire un ecommerce, che non essendo occasionale, non rientra in questa tipologia di attività.

Sia che il vostro ecommerce sia diretto o indiretto, ci sono alcuni obblighi fiscali per vendere online che sono comuni a entrambe le tipologie, ecco un breve elenco dall’apertura della partita IVA alla messa in sicurezza del sito ecommerce.

  1. Aperura della partita IVA

Grazie alla digitalizzazione della Pubblica Amministrazione, oggi si può aprire una partita iva in modo facile e veloce in via telematica. Per farlo, occorre munirsi della firma digitale e delle credenziali Telemaco, che si possono richiedere presso Ordini professionali e associazioni di categoria oppure registrandosi sul sito del registro imprese con carta di credito o altri sistemi bancari, che verranno utilizzate per il versamento di diritti e imposte. Una volta ricevute le credenziali e la firma digitale, per l’apertura della partita IVA si potrà procedere scaricando il software gratuito Comunica Impresa messo a disposizione dal registro delle Imprese e completare tutti i documenti richiesti.

  1. Presentazione della SCIA

La SCIA è la Segnalazione Certificata Inizio Attività. Si tratta di una autocertificazione dove il titolare della nuova impresa dichiara consapevolmente e responsabilmente di essere in possesso dei requisiti necessari alla concreta configurazione dell’attività. La SCIA non può essere presentata in forma cartacea, ma andrà redatta in via telematica sia autonomamente, sia facendosi aiutare da un professionista o un rappresentante della propria categoria entro 30 giorni dall’inizio dell’attività.

  1. Iscrizione al Registro delle imprese della Cciaa

In Italia per esercitare un’attività economica sotto forma di impresa, anche nel settore del commercio elettronico, è obbligatoria l’iscrizione al Registro Imprese tenuto presso la Camera di Commercio della provincia ove ha sede l’azienda. Una volta completata l’iscrizione, la Camera di Commercio rilascia la visura, un documento informativo con tutti i dettagli più importanti riguardanti l’impresa iscritta, tra cui gli aspetti legali e anagrafici dell’impresa, la denominazione, la forma giuridica, la sede legale e il codice fiscale, oltre al tipo di attività svolta.

  1. Apertura della posizione previdenziale INPS

Come per tutte le altre imprese, anche il commercio elettronico segue le normative previdenziali e assistenziali in vigore in Italia. Tra gli obblighi fiscali per vendere online c’è dunque quello di aprire una posizione contributiva e previdenziale per il pagamento dei contributi ai collaboratori e dipendenti.

  1. Iscrizione al VIES

Questo tipo di iscrizione serve per effettuare tutte le operazioni di acquisto o vendita in ambito comunitario. Il V.I.E.S. (VAT Information Exchange System) è un sistema di scambio di informazioni tra paesi membri della Comunità Europea istituto al fine di consentire una corretta fiscalità ed evitare evasioni fiscali e frodi. L’iscrizione al VIES si può fare online, direttamente dal sito dell’Agenzia delle Entrate.
Insieme al VIES le attività che nascono come ecommerce devono obbligatoriamente comunicare all’Agenzia delle Entrate un indirizzo email e PEC, l’indirizzo del sito web, un numero di telefono e fax e la tipologia di internet provider utilizzata.

Se invece avete già un’azienda ma volete aprire un ecommerce come canale di vendita aggiuntivo, allora gli obblighi fiscali per vendere online sono minori e riguardano:

  • L’aggiunta del codice ATECO 47.91.10 in riferimento al “Commercio al dettaglio di qualsiasi tipo di prodotto via internet”;
  • La comunicazione alla Cciaa dello svolgimento dell’attività di commercio elettronico;
  • Tutti gli adempimenti informativi legati alla sicurezza e al trattamento dei dati online. Oltre alla normativa sui cookie, occorre predisporre una pagina web sulla privacy previsti che dovrà contenere le informazioni specifiche relative al D. Lgs. 6 settembre 2005 n. 206 (Codice del Consumo) e dal D. Lgs 30 giugno 2003 n. 196 (Codice della Privacy).

Questo ultimo punto è di fondamentale importanza in quanto il mondo della sicurezza informatica è in continua evoluzione e le nuove norme sono sempre più a favore e in tutela dei consumatori rispetto alle aziende. Tra i costi per aprire un e-commerce, è necessario mettere a budget il mantenimento in sicurezza del sito e l’acquisto di certificati SSL per garantire un sistema di pagamento affidabile.

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