Il mondo dei pagamenti ha subito una vera e propria rivoluzione grazie alla tecnologia contactless che ha reso possibile effettuare transazioni in modo rapido, comodo e sicuro. Questa modalità di pagamento sta diventando sempre più popolare e grazie all’avanzamento delle tecnologie, viene resa sempre più sicura per garantire la protezione dei dati sensibili degli utenti.
L’evoluzione dei pagamenti: dal contante al contactless
L’evoluzione della società si riflette anche nei metodi di pagamento utilizzati. Fino a poco tempo fa, il contante era l’unico mezzo di scambio accettato per effettuare acquisti di beni e servizi, mentre oggi sono le carte di credito, debito e prepagate i nuovi protagonisti del mercato.
Considerati più rapidi, pratici e sicuri, i pagamenti digitali sono ormai diventati una realtà diffusa in tutto il mondo e hanno portato allo sviluppo di una società cashless – che letteralmente significa “senza contanti” – dove i pagamenti avvengono tramite smartphone, smartwatch e altri dispositivi indossabili, portando di conseguenza alla nascita di nuovi strumenti, come i digital wallet, con cui è possibile pagare in modo ancora più flessibile, veloce e sicuro.
In quello che a tutti gli effetti è un vero e proprio cambiamento di paradigma, in cui si passa da un mondo fisico ad uno digitale, il contactless è diventato uno dei principali strumenti per effettuare pagamenti in poche e semplici mosse, senza dover digitare codici o apporre firme.
Il pagamento contactless, anche detto c-less, è un metodo di pagamento che abbiamo imparato a conoscere soprattutto durante il periodo della pandemia, quando si è reso necessario evitare il più possibile il contatto fisico e le operazioni in presenza, al fine di contenere il rischio di contagio. La comodità di questa forma di pagamento ha però convinto sempre più utenti a sceglierla, anche al di là dell’emergenza sanitaria, e a contribuito al cambiamento delle abitudini di acquisto.
I dati dell’Osservatorio Innovative Payments della School of Management del Politecnico di Milano, confermano questa tendenza: in Italia nel 2023, ben 8 acquisti su 10 siano stati effettuati in modalità “tap & go”, utilizzando sia le carte fisiche c-less che i dispositivi dotati di tecnologia NFC, vale a dire quella che permette la comunicazione a distanza tra due dispositivi elettronici, arrivando a toccare il tetto di 240 miliardi di euro. Ciò evidenzia una crescente fiducia degli utenti nel contactless, ritenuto un metodo di pagamento veloce e pratico, ma soprattutto sicuro, sia per i piccoli acquisti di ogni giorno che per quelli di maggior valore.
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Pagamenti contactless: strumenti e tecnologie più utilizzati
Alla base del funzionamento del pagamento contactless ci sono due diverse tecnologie, quella RFID e la già citata NFC. Entrambe permettono di effettuare transazioni in modo rapido e sicuro, ma con delle differenze.
L’RFID, acronimo di Radio Frequency Identification, consente il rilevamento istantaneo degli oggetti attraverso campi elettromagnetici, permettendo lo scambio automatico di informazioni con vari dispositivi. Il pagamento avviene grazie alla frequenza elevata del segnale, che consente al chip sulle carte fisiche di interagire con i POS semplicemente avvicinandoli ad alcuni centimetri. Questa tecnologia è oggi ampiamente diffusa a livello globale, poiché è economica e facilmente integrabile nelle tessere.
La sigla NFC invece è l’acronimo di Near Field Communication e si riferisce a una tecnologia che utilizza onde radio a corto raggio per la condivisione di informazioni tra dispositivi wireless, senza richiedere alcuna autenticazione.
Nata intorno agli inizi degli anni 2000, come evoluzione della tecnologia RFID, in poco tempo ha preso piede nel mondo dei pagamenti permettendo una comunicazione molto più veloce e sicura tra due dispositivi. Gli strumenti abilitati alla tecnologia NFC, dalle carte di credito agli smartphone, sono utilizzati soprattutto da coloro che appartengono alle generazioni Millennials e GenZ, che in generale sono maggiormente predisposte all’adozione di nuove tecnologie.
La tecnologia NFC consente, in facili e veloci passaggi, pagamenti con telefoni Android o iOS o con wearable device, come lo smartwatch, trasformandoli in portafogli digitali attraverso applicazioni come Apple Pay e Google Wallet. L’uso di questi nuovi metodi di pagamento non solo rende più semplice e diretto il processo di acquisto, ma consente anche di risparmiare tempo alle casse e di avere sempre sotto controllo le transazioni effettuate, riducendo i rischi che in genere si corrono portando con sé il contante, come il furto, la perdita di denaro o la contraffazione.
A fornire un utile approfondimento sulle preferenze e sull’utilizzo delle modalità di pagamento degli italiani nel 2023 è il 13° Rapporto sulle Tendenze dei Mezzi di Pagamento di Minsait Payments, che offre una panoramica dettagliata delle abitudini di acquisto dei clienti nei negozi fisici. Stando ai dati della ricerca, le carte di debito sono il metodo più diffuso (29% delle transazioni), mentre le carte di credito sono in calo rispetto al 2022, passando dal 12,3% al 9,4%. I wallet digitali come Apple Pay e Google Wallet mostrano un utilizzo del 4%, regalando terreno soprattutto alle carte prepagate, con un aumento dal 6,3% al 9,9% rispetto all’anno precedente.
Perché i pagamenti contactless sono i più sicuri?
La sicurezza è senza dubbio una delle principali caratteristiche che rendono i pagamenti contactless così popolari, tanto tra i consumatori quanto tra i commercianti. A differenza del contante, i pagamenti c-less offrono un livello di protezione maggiore per entrambe le parti coinvolte nella transazione, grazie a misure di sicurezza avanzate e all’utilizzo di tecnologie che rendono più difficili le truffe o la sottrazione di dati.
Ogni transazione contactless è protetta da un sistema di crittografia che codifica le informazioni sensibili, proteggendole da tentativi di frode e clonazione, e rende impossibile per i malintenzionati intercettare e rubare dati personali o finanziari, come il numero di carta o i dati del titolare.
Un processo ancora più complesso è quello della tokenizzazione, che aggiunge un ulteriore livello di protezione. In questo caso, invece di trasmettere il numero reale della carta di credito o debito, viene generato un codice univoco, o token, valido solamente per un singolo acquisto. Ciò avviene grazie all’invio dei dati contenenti le informazioni della carta e del pagamento a un server sicuro, il quale associa un token indecifrabile con una scadenza nel breve termine, permettendo ai venditori di completare la transazione senza dover esporre dati sensibili.
Nei negozi fisici inoltre, per le transazioni superiori a 50 euro, è prevista anche l’autenticazione a due fattori, che rende possibile effettuare la transazione solo con l’inserimento di un PIN oppure tramite il riconoscimento biometrico, che richiede una scansione dell’impronta digitale, dell’iride o del volto per verificare l’identità dell’utilizzatore.
Gli avanzati sistemi di sicurezza dei pagamenti c-less rendono quindi questo metodo di pagamento molto più sicuro rispetto ad altri e hanno contribuito ad allontanare dubbi e timori iniziali sulla sua affidabilità, spingendo soprattutto i giovani di non temere i pagamenti digitali ma ad abbracciarli come una nuova opportunità di semplificare e rendere più semplici e sicuri i loro acquisti.