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I rapidi progressi tecnologici, nonché i cambiamenti delle abitudini dei consumatori, hanno portato il Parlamento Europeo ad aggiornare le normative riguardanti i pagamenti digitali. Cosa hanno introdotto queste revisioni? E quale impatto hanno avuto sugli istituti bancari e sui servizi di pagamento?
L’Europa aggiorna le norme per adeguarsi all’evoluzione dei pagamenti digitali
Secondo l’European E-commerce Report 2023, la penetrazione di Internet nell’Europa occidentale è pari al 95%, con una diffusione degli eCommerce dell’87%. Il 76% dei cittadini europei fa regolari acquisti online, e proprio a causa di questa grande diffusione, diversi paesi si stanno già impegnando per incoraggiare gli acquisti consapevoli (Paesi Bassi) e rendere più sostenibili gli shop online (Belgio, Germania).
In tutto questo i pagamenti digitali hanno un ruolo fondamentale. Dagli acquisti contactless, all’introduzione del POS obbligatorio per i commercianti, fino all’uso del QR code, gli elementi che compongono il vasto e complesso mondo delle transazioni cashless hanno spinto il Parlamento Europeo ad approvare e ad adottare nuovi emendamenti capaci di rendere più sicuri ed efficaci i servizi di pagamento digitale attualmente impiegati dal mercato europeo.
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Regole UE sui pagamenti digitali: dalla PSD alla PSD3
Tra le proposte legislative più importanti prese in considerazione dall’Eurocamera, vi sono il PSR (Regolamento sui Servizi di Pagamento) e la PSD3 (Terza Direttiva sui Servizi di Pagamento). Proprio quest’ultima normativa illustra chiaramente la necessità dell’Europa di rimanere sempre sul pezzo, adeguandosi alle nuove esigenze del mercato dei pagamenti digitali.
La PSD3, infatti, è stata preceduta dalla PSD1 del 2007, che puntava a creare un mercato unico dei pagamenti in tutta Europa, e dalla PSD2, risalente al 2015, che si è concentrata sull’apertura del mercato verso nuovi attori, migliorando la protezione dei consumatori e incoraggiando l’innovazione.
Il 2024 rappresenta l’anno chiave per un’ulteriore ottimizzazione della regolamentazione, aggiungendo al precedente i seguenti punti:
- Rafforzamento delle misure antifrode (esempio la verifica dell’abbinamento nome e IBAN);
- Ottimizzazione dell’open banking;
- Rafforzamento dei diritti dei consumatori attraverso informative più chiare;
- Ottimizzazione dei servizi di prelievo dei contanti;
- Accelerazione del rilascio dei fondi bloccati;
- Migliore organizzazione delle norme sui pagamenti digitali e sulla moneta elettronica.
Quali cambiamenti hanno portato i testi sui pagamenti digitali approvati dal Parlamento Europeo?
Il PSR e la PSD3 hanno portato diversi cambiamenti al mondo dei pagamenti digitali. In prima battuta, si è concentrata l’attenzione sui recenti progressi tecnologici e sui nuovi strumenti in grado di migliorare l’esperienza dei consumatori che utilizzano carte o dispositivi tecnologici per effettuare transazioni.
In particolare, i testi aggiornati hanno voluto prendere in considerazione alcune aree critiche riguardanti la sicurezza dei consumatori, ad esempio il potenziamento dell’Autenticazione Forte del Cliente, i punti meno chiari legati alle responsabilità di coloro che effettuano il servizio di transazione monetaria e gli emendamenti riguardanti gli strumenti a spendibilità limitata.
L’Europa è pronta alle nuove normative UE?
Il Parlamento Europeo ha approvato nella seduta del 23 aprile 2024 le modifiche che hanno introdotto i cambiamenti ai testi che regolamentano i servizi di pagamento digitale all’interno dell’UE. Gli addetti ai lavori come hanno risposto ai nuovi emendamenti?
A questa domanda risponde il report di EY che raccoglie le interviste ai maggiori istituti bancari e ai Prestatori di Servizi di Pagamento (PSP) che operano in Europa, Italia inclusa. Considerando che l’adeguamento alle nuove normative rappresenterà una delle voci di investimento più importanti nei prossimi anni, stupisce come molti intervistati stiano sottovalutando l’impatto dei nuovi testi approvati in Eurocamera.
L’EU Payment Regulation Survey di EY ha preso in considerazione i seguenti punti:
- PSD3;
- PSR;
- Euro digitale;
- FIDA (framework per l’accesso ai dati finanziari);
- Bonifico istantaneo SEPA.
Dal sondaggio è emerso che tra il 70% e l’80% degli addetti ai lavori intervistati ha un buon livello di conoscenza del PSD3, del PSR e del Bonifico istantaneo SEPA, ma solo il 56% è informato in merito al regolamento FIDA e all’euro digitale.
Il 67% prevede un incremento della concorrenza per via delle iniziative europee favorevoli all’ingresso di nuove imprese nel mercato di settore. Non mancano le stime ottimistiche del 75% dei soggetti intervistati, che accostano i recenti cambiamenti a un futuro miglioramento dell’esperienza degli utenti e all’aumento dei pagamenti digitali.
Nonostante un generale interesse verso i possibili sviluppi positivi del mercato digitale grazie alle norme aggiornate, che avranno inoltre una grande rilevanza sui modelli di business, nel complesso la C-Suite pare poco consapevole dei cambiamenti, e solo meno della metà degli intervistati conferma che sono state effettuate valutazioni sull’impatto delle normative FIDA ed euro digitale da parte delle aziende.
Il timore espresso da Enrico Ugoletti, l’Italy Technology Tranformation Leader dei Financial Services di EY, è che una mancata preparazione da parte di istituti bancari e servizi di pagamento porterà conseguenze negative che riguarderanno i ricavi, l’esperienza dei clienti e il divario competitivo con i nuovi operatori. Susan Barton, Executive Director dei Financial Services di EY, infine, rivela la speranza che la C-Suite si adegui prontamente ai nuovi regolamenti, definendo una strategia efficace capace di limitare i futuri ostacoli.