23 Novembre 2022
Commissioni POS: ecco come ridurle con le soluzioni Worldline

Commissioni POS: ecco come ridurle con le soluzioni Worldline

Quando si apre un’attività commerciale è indispensabile munirsi di un POS per accettare pagamenti elettronici. Ma quanto costa avere un terminale di pagamento e quali sono le commissioni POS?

Come funzionano le commissioni POS?

Il denaro contante perde terreno e lascia spazio alla moneta elettronica ormai entrata a far parte della quotidianità di negozi, attività commerciali, grandi imprese e consumatori. La convenienza, la praticità e soprattutto la sicurezza offerta dai pagamenti digitali ha fatto sì che anche le aziende più tradizionali abbiano iniziato ad adottarli come metodo di pagamento. Oggi, infatti, gli acquirenti preferiscono l’affidabilità e la trasparenza della carta di credito o di debito, oltre che la velocità dei pagamenti contactless, a quelle di una transazione con denaro contante.

Il boom dei pagamenti digitali e contactless ha quindi cambiato le abitudini di pagamento, come evidenziato dai dati dell’Osservatorio Innovative payments del Politecnico di Milano: nel 2021 i pagamenti digitali hanno raggiunto 327 miliardi di euro (+22% rispetto al 2020), mentre le transazioni tramite carte contactless, pari a 126,5 miliardi di euro, si confermano la modalità di pagamento preferita dagli italiani per effettuare acquisti nei negozi fisici.

Un altro dato particolarmente interessante riguarda i Mobile e Wearable Payments, ossia quei pagamenti effettuati in negozio da smartphone o da oggetti indossabili, come gli smartwatch, che superano i 7 miliardi di euro nel 2021, raddoppiando il loro valore rispetto al 2020 (+106%) e conquistano un posto di rilievo nel panorama dei pagamenti innovativi.

È quindi evidente che gli e-payments sono sempre più diffusi e che le aziende di ogni settore e dimensione devono essere pronte ad accettarli. Per farlo, è necessario dotarsi di un POS, ovvero un terminale di pagamento elettronico, diventato uno strumento indispensabile per la crescita dei business che puntano a diventare competitivi.

Va inoltre ricordato che con il Decreto-Legge n.36/2022, recante misure urgenti per l’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) sono state introdotte sanzioni a carico degli esercenti e dei professionisti che non accettano pagamenti elettronici e non rispettano le norme previste dall’obbligo POS.

Insomma, fare a meno del POS sembrerebbe davvero impossibile. Tuttavia, ci sono ancora delle resistenze da parte di esercenti o professionisti. Una delle principali preoccupazioni è legata alle commissioni POS che di fatto sono a carico di negozianti e commercianti: il sistema di pagamento con le carte comporta infatti costi sostenuti da chi offre all’acquirente la possibilità di pagare con uno strumento di pagamento elettronico.

Nel dettaglio, ogni transazione effettuata con una carta di pagamento ha una commissione detta Merchant Service Charge (MSC) e composta per la maggior parte dalla Multilateral Interchange Fee (MIF), la quale viene corrisposta all’issuer, cioè l’istituto emittente della carta. Poiché questo è il risultato di un accordo tra le parti coinvolte, le commissioni possono variare a seconda del tipo di carta utilizzata e dei diversi mercati.

Se in passato le commissioni sul POS erano piuttosto alte, nel corso degli anni sono state ridotte tanto che secondo i dati dello studio realizzato dall’Osservatorio ConfrontaConti e SOStariffe.it, nel 2022, con riferimento al circuito PagoBancomat, sono pari l’1,4%, un dato notevolmente inferiore se paragonato all’1,92% praticato nel 2017. Per quanto riguarda i pagamenti effettuati tramite altri circuiti di pagamento, invece, la media è di una commissione pari all’1,66% con un calo di quasi un punto percentuale rispetto ai dati del 2017 (2,56%).

Ma quali sono le commissioni sul POS? Le voci di spesa legate all’uso di un terminale di pagamento includono:

  • Commissione mensile di Acquiring: è una commissione pagata una volta al mese;
  • Commissione fissa per transazione: è un costo fisso applicato a ogni transazione effettuata a prescindere dall’importo. In genere, va da qualche centesimo a qualche euro, ed è determinata dalla tipologia di carta e dal circuito di pagamento;
  • Commissione % per transazione: è commissione che si applica a ciascuna transazione e che può variare per tipologia di carta, circuito di pagamento o transazioni con carte emesse da Paesi dell’area economica europea o con carte non emesse da Paesi dell’area economica europea.

A questi costi vanno aggiunti l’acquisto o noleggio del dispositivo, l’installazione del POS, l’attivazione del terminale, l’assistenza tecnica e la conversione Dinamica della Valuta (DCC) per le attività che hanno una clientela straniera.

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Commissioni POS basse: le soluzioni Worldline per esercenti e professionisti 

Worldline mette a disposizione di esercenti e liberi professionisti diverse soluzioni POS per iniziare ad accettare pagamenti elettronici e innovare la fase di check-out al fine di offrire un servizio rapido e sicuro.

Ma quanto costa la commissione POS con Worldline? Per capire come funziona il calcolo delle commissioni e perché Worldline conviene, facciamo un esempio pratico che ci aiuta a capire a colpo d’occhio quali sono i costi legati alle commissioni addebitate su una transazione effettuata con un POS. Supponiamo che un esercente raggiunga un fatturato annuo POS pari a 20.000 euro, con uno scontrino medio di circa di 55 euro al giorno, pari a una cena o all’acquisto di un paio di scarpe.

Ecco quali saranno le spese che dovrà sostenere:

  • Commissione % per transazione: se la commissione % per transazione con carte emesse da Paesi dell’area economica europea è pari a 1,25% (come per la tariffa Start di Worldline) le spese di commissione si ottengono moltiplicando ad esempio il fatturato annuo POS per il valore percentuale, ovvero: 20.000 x 0,0125. La commissione sarà quindi di 250 euro all’anno, corrispondente a poco più di 20 euro al mese;
  • Commissione fissa per transazione: si tratta di un costo fisso applicato a ogni transazione a prescindere dall’importo. Ipotizzando un fatturato annuo POS pari a 20.000 euro e un guadagno giornaliero di 55 euro – corrispondente ad una cena gourmet, con lo stesso abituale cliente per tutto l’anno – e a fronte di una spesa fissa di 0,05 euro per ogni transazione (Worldline per le tariffe online relative al POS fisico non presenta una commissione fissa per transazione), il calcolo sarà di 365 transazioni x 0,05 per un totale di poco più di 18 euro all’anno, pari a circa 1,55 euro al mese.
  • Commissione % per transazione + commissione fissa per transazione: si tratta di un’offerta che viene determinata dall’applicazione di entrambi i tipi di commissione, percentuale e fissa, in cui la prima è più bassa, ed è compensata da una commissione fissa per ogni transazione.

Oltre alle commissioni POS basse, Worldline offre altri vantaggi ad esercenti e professionisti che rendono l’uso dei terminali di pagamento un investimento conveniente:

  • Acquisto o noleggio del dispositivo: Worldline offre ai propri clienti tutte le tipologie POS in comodato d’uso gratuito;
  • Installazione del POS: con Worldline non è previsto alcun costo aggiuntivo per l’installazione del dispositivo POS all’interno del punto vendita;
  • Attivazione del terminale: le offerte Worldline disponibili online non prevedono alcun costo aggiuntivo di attivazione;
  • Assistenza tecnica: con Worldline vengono offerti servizi di assistenza tecnica sul terminale in comodato d’uso senza costi aggiuntivi;
  • Conversione Dinamica della Valuta (DCC): questo servizio, che come abbiamo già detto è consigliato per le attività che hanno clientela straniera, consente di offrire ai propri clienti la possibilità di pagare in valuta locale (valuta di origine). Le offerte online di Worldline non implicano alcun costo di attivazione aggiuntivo per il servizio DCC e, per tutte le transazioni in valuta locale (ben 20 disponibili), prevedono l’accredito all’esercente ogni trimestre di un compenso pari all’1,00% della transazione (dunque se per esempio un cliente volesse pagare in dollari, l’esercente sosterrebbe, nel caso avesse aderito all’offerta Start non più l’1,95% di commissione per transazione ma bensì lo 0,95%, giacché gli viene retrocesso l’1% per aver incassato in valuta locale).

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